Pubblicato il 16 Febbraio 2025
Il conduttore ammette di essere stanco, dopo una settimana “sulla graticola” al Festival e avanza qualche dubbio per il prossimo anno
Carlo Conti non lo esclude. Per la prossima edizione del Festival di Sanremo, il conduttore, potrebbe restare solo nel ruolo di direttore artistico, dopo che la Rai gli avrebbe comunque chiesto di andare avanti per altri due anni. Gli ascolti lo hanno gratificato, a parte quelli della finale andata meno bene rispetto all’ultimo anno di Amadeus e la fiducia della Rai c’è ma, Conti accusa un po’ di stanchezza.
Un nuovo ruolo?
“Quando inizia il Festival la conduzione è l’ultima cosa. La direzione artistica è un’altra cosa, vuol dire decidere tutto, il cast, la scenografia, la commissione dei giovani – ha spiegato Conti subito dopo la finale a Radio Rtl 102.5 – è un lavoro difficile da fare. L’anno prossimo? L’azienda mi ha chiesto di farlo per i prossimi due anni, vediamo, magari posso fare solo la direzione artistica, che è la cosa più importante, e non la conduzione. Poi vedremo. Adesso c’è tutto il tempo per pensarci. Intanto domani mattina mi sveglio e porto mio figlio a scuola”.
Il bilancio di questa edizione
“È stata una bella edizione nel complesso, dice Conti. Sono tranquillo, sereno. Certo al momento, dopo una settimana sulla graticola c’è un po’ di stanchezza, ma sono felice che le canzoni vadano forte in radio, e questo è l’importante. Non avevo ansia per gli ascolti, è il mio carattere, non mi esalto se le cose vanno bene e non mi abbatto se vanno male. Cerco di avere un equilibrio, dando il giusto valore alle cose della vita. Il lavoro è importante, ma le cose importanti sono altre”.
E sulla conduzione ‘Democristiana’…
Dopo i fischi e le polemiche sulla classifica, con Giorgia e Achille Lauro fuori dai primi 5, Conti risponde secco: “la polemica fa parte della competizione, altrimenti non ci sarebbe Sanremo. Va bene così”. E, a chi gli rimprovera una conduzione troppo ‘democristiana’, risponde: “Cosa significa democristiano? Non lo so. Sono democratico e sono cristiano, forse è la fusione delle due parole”.

