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Caserta, vietato il cibo da casa: “25 euro per entrare al lido e ci hanno fatto buttare il pranzo”

Pubblicato il 5 Agosto 2025

Una giornata al mare rovinata da un divieto controverso

“Siamo stati costretti a gettare tutto il cibo che avevamo preparato a casa, una semplice insalata di pasta, per acquistare poi una pizza”. È questa la denuncia di una madre campana che, insieme ai suoi tre figli, aveva deciso di trascorrere una tranquilla giornata al mare in uno stabilimento di Castel Volturno, in provincia di Caserta.

Nonostante avessero pagato 25 euro per l’ingresso al lido, la famiglia si è trovata costretta a rinunciare al proprio pranzo portato da casa, a causa del divieto imposto dallo stabilimento balneare.

L’intervento della sicurezza e la rinuncia forzata

Al momento di pranzare, la famiglia ha tirato fuori dalle borse il cibo preparato in casa, ma un addetto alla sicurezza è prontamente intervenuto, comunicando che non era consentito consumare cibo non acquistato nel lido.

Nonostante le proteste della madre, per evitare tensioni e rovinare la giornata ai figli, la famiglia ha finito per buttare il pasto nella spazzatura e comprare una pizza al bar dello stabilimento.

La donna, amareggiata, ha raccontato l’episodio allegando le foto del pranzo buttato via e lo scontrino della pizza acquistata: “Non volevo rovinare la giornata ai miei figli, ma tutto questo non mi sembra giusto. Non è corretto imporre costi aggiuntivi per forza a famiglie come la nostra, che vivono con un solo reddito”.

La denuncia del deputato Borrelli

A segnalare pubblicamente il caso è stato il deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che ha pubblicato le immagini sui social, denunciando un problema sempre più frequente.

“Ogni estate riceviamo segnalazioni di divieti eccessivi imposti da alcuni lidi”, ha spiegato Borrelli. “Gli stabilimenti balneari possono far pagare i servizi, ma la spiaggia è un bene pubblico. Anche se data in concessione a privati, resta un diritto poter accedere liberamente al mare e alla battigia”.

Divieti senza valore legale?

Il parlamentare ha sottolineato come spesso questi divieti non abbiano alcun fondamento giuridico. Cartelli come ‘Vietato introdurre cibo’, ‘Si accede solo come clienti’, o ‘Si paga per accedere alla spiaggia’ sono spesso illegittimi e rischiano di penalizzare i lidi che rispettano le regole e accolgono con correttezza i bagnanti.

“Serve chiarezza normativa per tutelare i diritti dei cittadini e contrastare comportamenti arbitrari”, conclude Borrelli, richiamando l’attenzione delle istituzioni su una prassi che rischia di escludere molte famiglie dalle spiagge durante le vacanze estive.

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