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Caso della “famiglia nel bosco”: oggi l’udienza in Corte d’Appello

Pubblicato il 16 Dicembre 2025

I giudici chiamati a valutare il reclamo contro la sospensione della responsabilità genitoriale

Si svolge oggi l’udienza sul caso della cosiddetta “famiglia nel bosco”, davanti ai giudici della Corte d’Appello. Al centro del procedimento c’è il reclamo presentato dagli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas contro l’ordinanza del Tribunale per i minorenni, che ha disposto la sospensione della responsabilità genitoriale nei confronti di Nathan e Catherine e il collocamento dei tre figli minori in una casa famiglia a Vasto.

L’udienza dovrebbe avvenire in forma documentale, con la trasmissione degli atti per via telematica. I legali della coppia sono pronti a depositare memorie e documenti volti a dimostrare un cambiamento significativo nell’atteggiamento della famiglia.

La posizione della difesa: apertura a scuola, vaccini e adeguamento della casa

Secondo quanto riferito dagli avvocati, la famiglia sarebbe oggi disponibile ad adeguare l’abitazione di Palmoli, a consentire la frequenza scolastica dei figli e a completare il percorso vaccinale. Elementi che la difesa ritiene centrali per chiedere una revisione delle misure adottate.

Nonostante ciò, la decisione della Corte non appare immediata: i giudici avranno infatti tempo fino al 27 gennaio per pronunciarsi, lasciando aperta la possibilità che l’esito non arrivi nel breve periodo.

Le ultime novità: dubbi sulla scolarizzazione dei minori

Rispetto ai 13 mesi di osservazioni che avevano portato alle relazioni degli assistenti sociali e alla contestata ordinanza, si registra da parte della famiglia un cambio di approccio. Tuttavia, uno dei principali ostacoli a un eventuale rientro dei bambini in famiglia resta il tema dell’istruzione.

Secondo la tutrice dei minori, i bambini attualmente ospitati nella casa famiglia non saprebbero leggere e starebbero imparando solo ora l’alfabeto. La figlia maggiore, di otto anni, sarebbe in grado di scrivere il proprio nome solo sotto dettatura. Una valutazione che contrasta con quanto certificato da una scuola di Brescia, che aveva attestato il livello di istruzione dei minori.

Il ruolo del Ministero dell’Istruzione

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha chiarito la posizione del dicastero:
“Faremo le nostre valutazioni, ma il Ministero si attiene alle certificazioni ufficiali rilasciate dalle scuole”, ha dichiarato, richiamando l’attestazione proveniente dall’istituto lombardo.

Il caso diventa terreno di scontro politico

Il tema dell’istruzione parentale ha alimentato un acceso dibattito politico, anche dopo le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini intervenuto sull’argomento dal palco di Atreju. La Lega ha presentato una proposta di legge per rafforzare la libertà di scelta educativa, richiamando l’articolo 30 della Costituzione, che riconosce ai genitori il diritto e il dovere di educare i figli.

Di segno opposto la posizione di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha annunciato un’interrogazione parlamentare rivolta a Valditara. Il partito chiede chiarimenti su come la bambina abbia potuto superare gli esami annuali di idoneità, che prevedono prove scritte di italiano e matematica e un colloquio orale, se le sue competenze risultano così limitate.

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