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Cassazione: condividere contenuti di OnlyFans è revenge porn

Pubblicato il 7 Ottobre 2025

I contenuti erotici acquistati su OnlyFans non possono essere condivisi con altre persone, nemmeno da chi li ha regolarmente comprati. Lo ha stabilito la quinta sezione penale della Corte di Cassazione, che con questa sentenza estende in modo esplicito il reato di revenge porn anche ai materiali provenienti da piattaforme a pagamento dove non è consentito il download dei file.

Il caso giudiziario

La vicenda, riportata dal Messaggero, risale al lockdown del 2021 e coinvolge tre giovani amici: due ragazzi e una ragazza. Quest’ultima aveva deciso di aprire un profilo su OnlyFans e di condividere alcuni contenuti erotici anche con i due amici.

La situazione è degenerata nell’ottobre 2021, quando uno dei ragazzi ha inoltrato via WhatsApp un video esplicito della giovane a un’altra persona estranea al gruppo. La ragazza, venuta a conoscenza della diffusione, ha presentato querela il 12 novembre 2021.

La Procura di Pavia ha quindi rinviato a giudizio il giovane con l’accusa di revenge porn, e il gup lo ha condannato a 5 mesi e 10 giorni di reclusione. Tuttavia, la Corte d’appello di Milano ha poi ribaltato la decisione, ritenendo la querela tardiva.

La svolta della Cassazione

La Cassazione ha ora annullato la sentenza d’appello, chiarendo che la diffusione illecita del video va fatta risalire al momento della condivisione non autorizzata con il quarto soggetto, cioè ottobre 2021, e non a quando il file era stato inizialmente inviato all’amico.

Secondo la Suprema Corte, il video ha superato i limiti del consenso solo nel momento in cui è uscito dal ristretto circuito privato di tre persone, diventando così un caso a tutti gli effetti di revenge porn.

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