Basta allontanarsi di una decina di minuti dalla famosissima Taormina per raggiungere Castelmola, un suggestivo borgo medievale siciliano, che vale la pena di una visita per i suoi scorci panoramici mozzafiato sulla costa jonica, per la sua bellezza e per il famosissimo Bar Turrisi, una delle attrazioni più stravaganti dell’Isola.
Non a caso Castelmola, è considerato tra i borghi più belli d’Italia, ricco di veri e proprio tesori storico-artistici, tra cui il castello e i monumenti medievali.
Un piccolo gioiello della provincia di Messina che prende il nome proprio dall’antica fortezza normanna, simbolo di Castelmola, i cui resti sono tappa obbligata di un tour nel centro storico del borgo, ancora ben conservato; l’impianto urbanistico originale è medievale, suddiviso tra un dedalo di viuzze strette, piazze raccolte e chiesette.
Immancabile una visita al Bar Turrisi, un locale che, dalla sua fondazione nel 1947 da parte della famiglia Turrisi, è passato di generazione in generazione, rappresentando, un vero e proprio luogo di culto della Sicilia. La particolarità del locale è data dall’arredamento interno, dove si può ammirare una ricca e svariata collezione – molto particolare – di falli: un numero incredibile di peni, realizzati con i materiali più svariati, dal legno, alla pietra, al ferro battuto.
La prestigiosa rivista “Focus” ha censito il bar Turrisi tra i sette bar più particolari nel mondo. All’interno del locale tutto sembra celebrare l’organo sessuale maschile: dovunque ti giri scopri, segni e simboli, alcuni ben evidenti, altri semi-nascosti: le statuette, le maniglie delle porte, le piastrelle decorate, i rubinetti dei bagni, i quadri, gli specchi, le sedie, le lampade e persino la forma del menù e dei bicchieri per il buonissimo vino alle mandorle (tipico della zona) evocano, senza mezzi termini, il fallo.
Proprio il vino alle mandorle – che viene prodotto secondo un’antica ricetta locale – avrebbe anche poteri ‘afrodisiaci’; almeno così assicurano i produttori che lo servono, in genere, ghiacciato con una scorzetta di limone o arancia.
Il fallo, infatti, nei secoli passati era un simbolo molto importante nella mitologia greca: il dio Priapo, in particolare, era venerato come simbolo di fertilità e di fecondità, e veniva spesso rappresentato con un enorme fallo eretto.
Nella cultura greca, il fallo racchiudeva la rappresentazione di un insieme di virtù e di attributi associati alla figura maschile, come il coraggio, la forza, la giustizia, la libertà, la fortuna, la saggezza.
La collezione di falli del Bar Turrisi è, quindi, da interpretare, non come una bizzarria stravagante ma come un vero e proprio tributo alla storia dell’Isola e dell’antica Grecia. Non a caso il bar Turrisi è diventato un’attrazione turistica e, negli anni, anche meta della comunità LGBT che, evidentemente, riconosce nella particolarità del posto, un valore simbolico della libertà sessuale.
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