Ribera, sigaretta scatena l’incendio in ospedale: muore un paziente

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Ieri sera, 29 marzo, all’ospedale di Ribera è esplosa una macchina dell’ossigeno.

A causare lo scoppio è stata una sigaretta accesa da un paziente, ricoverato ieri; l’esplosione ha provocato un terribile incendio nel reparto di Medicina dell’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera, nell’Agrigentino, causando la morte dello stesso paziente, un romeno di 53 anni, che durante una seduta di ossigenoterapia si è tolto la mascherina per fumare.

La scintilla dell’accendino ha generato le fiamme e l’immediata esplosione della macchia dell’ossigeno.

Per Costica Brustureanu, questo il nome della vittima, residente a Canicattì, non c’è stato nulla da fare: i pompieri l’hanno trovato cadavere, mentre le squadre dei vigili del fuoco evacuavano gli altri quattro ricoverati, trasportandoli nelle sale del pronto soccorso, tra fiamme e fumo che hanno invaso il reparto al primo piano del nosocomio. Il tempestivo intervento di più squadre dei pompieri, coordinati dal comando di Agrigento, ha evitato il peggio.

Le fiamme sono state spente e non ci sono altri feriti né intossicati, ma l’intero reparto è stato giudicato inagibile, mentre quello del piano superiore, dove si trova la chirurgia, è stato anch’esso evacuato per motivi precauzionali. L’ospedale, una piccola struttura, ha un limitato numero di pazienti. Il pm di turno della procura di Sciacca, che ha aperto un’inchiesta, ha disposto il sequestro dell’area interessata alle fiamme, allagata dopo l’intervento dei vigili del fuoco.

L’incendio si è verificato poco prima delle 20. Il fumo ha invaso anche altri reparti dell’ospedale. Il nososomio è presidiato dalla polizia del commissariato di Sciacca e della questura di Agrigento e dai carabinieri di Ribera, che hanno provato a rassicurare i parenti delle persone ricoverate, che appresa la notizia, si sono precipitate in ospedale. Lo scorso 9 dicembre un altro incendio si era verificato nell’ospedale di Tivoli, alle porte di Roma, provocando tre morti e l’evacuazione di oltre duecento pazienti. Un incendio partito da un cumulo di rifiuti nel retro della struttura, a un piano interrato, prima di diffondersi all’interno. Fonte Ansa – foto di repertorio

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Redazione Sicilia

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