Pubblicato il 25 Giugno 2025
Il ritrovamento del corpo a Cologne
È stato trovato senza vita in un boschetto di Cologne, nel Bresciano, Matteo Formenti, 36 anni, residente a Chiari. Dell’uomo non si avevano più notizie da oltre 48 ore, da quando aveva lasciato la sua abitazione nella mattina di lunedì 23 giugno, dicendo alla madre che si sarebbe recato al lavoro.
Formenti lavorava come bagnino alla piscina di Castrezzato, dove venerdì 20 giugno era avvenuta la tragedia dell’annegamento di un bambino di 4 anni, Michael, originario di Rovato. Il piccolo era stato trasportato d’urgenza all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ma è morto due giorni dopo nonostante i disperati tentativi di salvarlo.
Una scomparsa misteriosa dopo il sequestro del cellulare
Il giorno precedente alla sua scomparsa, domenica 22 giugno, il cellulare di Formenti era stato sequestrato nell’ambito delle indagini aperte dalla Procura di Brescia per fare luce sull’incidente al parco acquatico. Il 36enne non ha più fatto ritorno a casa, e la madre ha sporto denuncia di scomparsa martedì 24 giugno.
Le forze dell’ordine hanno avviato ricerche su tutto il territorio circostante, che si sono concluse tragicamente la mattina del 25 giugno con il ritrovamento del corpo in via dei Cappuccini a Cologne, in una zona boscosa. Le autorità stanno indagando per chiarire le cause del decesso, senza escludere l’ipotesi di un gesto estremo, forse legato al trauma della tragedia a cui aveva assistito.
Il drammatico annegamento del piccolo Michael
L’incidente era avvenuto nel pomeriggio di venerdì 20 giugno: il bambino, che non sapeva nuotare, era sfuggito alla sorveglianza dei genitori mentre si trovava nel parco acquatico per una giornata di svago. Poco dopo, è stato visto galleggiare prima di finire sul fondo della vasca.
Immediatamente soccorso dai bagnini in servizio, sono state avviate le manovre di rianimazione, continuate fino all’arrivo dell’elisoccorso. Trasportato in condizioni critiche all’ospedale di Bergamo, il piccolo è morto domenica 22 giugno.
Indagini in corso per chiarire eventuali responsabilità
La Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. L’obiettivo è accertare la dinamica dei fatti e verificare le eventuali responsabilità nella gestione della sicurezza all’interno dell’impianto. Alcuni nomi sarebbero già stati iscritti nel registro degli indagati dal pubblico ministero Caty Bressanelli.
L’intera comunità resta sconvolta per il duplice dramma che ha colpito la zona nel giro di pochi giorni, lasciando due famiglie devastate dal dolore.

