Pubblicato il 28 Agosto 2025
Il controllo notturno in centro città
Durante i consueti servizi di vigilanza notturna, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Catania hanno notato tre ragazzi a bordo di un’auto che si aggirava per le vie del centro.
Il loro comportamento alla vista della pattuglia ha destato sospetti, spingendo i poliziotti a fermarli per un controllo. Alla richiesta di spiegazioni, uno dei giovani ha dichiarato che si erano fermati soltanto per fumare una sigaretta, ma la versione non ha convinto gli agenti.
La scoperta del drone e dei cellulari
Gli operatori hanno quindi deciso di perquisire il veicolo, trovando sul sedile posteriore un drone collegato a una lenza da pesca. All’estremità era fissato un involucro in cellophane contenente uno smartphone e due mini cellulari.
All’interno dell’auto, nascosti dentro una scarpa, sono stati rinvenuti altri due smartphone avvolti nello stesso materiale, insieme a una borsa con accessori utili al funzionamento del drone e un rocchetto di lenza.
Il piano per il carcere
Dalle indagini successive è emerso che i dispositivi erano destinati a essere introdotti clandestinamente all’interno del carcere. Il drone era stato modificato artigianalmente proprio per il trasporto aereo degli oggetti.
Tutto il materiale rinvenuto, compresi i cellulari personali dei tre giovani, è stato sequestrato.
Le conseguenze legali
I tre – un 21enne e un 18enne di Paternò e un 17enne di Catania – sono stati denunciati per tentato accesso illecito a dispositivi di comunicazione destinati a detenuti, in concorso.
La Procura di Catania e il Tribunale per i Minorenni sono stati immediatamente informati. Il minore è stato successivamente affidato a un familiare.

