Pubblicato il 10 Settembre 2025
Le accuse contro Giuseppe Reina
Avrebbe sfruttato il suo ruolo di primario per intimidire una collega e abusarne sessualmente in più occasioni, anche alla presenza dei pazienti. È quanto emerge dall’inchiesta che coinvolge Giuseppe Reina, 63 anni, oggi in servizio in una struttura sanitaria pubblica di Catania. L’uomo è ufficialmente indagato per violenza sessuale ed è stato sospeso dalle sue funzioni per 12 mesi.
Gli episodi contestati
Secondo gli inquirenti, quando era a capo di un reparto dell’ospedale di Paternò, Reina avrebbe avanzato richieste sessuali al personale femminile, approfittando della sua posizione di potere e creando nelle vittime il timore di ripercussioni professionali.
Un medico chirurgo, in particolare, sarebbe stata oggetto di attenzioni morbose ripetute durante i turni di lavoro, fino a subire avance esplicite davanti ai pazienti. In più occasioni, l’indagato avrebbe agito con gesti rapidi e improvvisi, impedendo alla donna di sottrarsi o di manifestare il proprio dissenso.
I fatti sarebbero avvenuti tra il dicembre 2018 e il settembre 2024 e sarebbero stati in parte documentati dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella struttura.
La decisione del gip
La Procura ha definito la vicenda come un caso di “fatti gravi” con possibili “molteplici vittime”, chiedendo per Reina la custodia cautelare in carcere. Il gip, tuttavia, ha riconosciuto solo un episodio certo e ha optato per la misura meno severa: interdizione dai pubblici uffici e sospensione dall’attività medica per dodici mesi.
L’inchiesta resta aperta e dovrà stabilire l’effettiva portata degli abusi e l’eventuale coinvolgimento di altre vittime.

