Pubblicato il 30 Agosto 2025
L’operazione della Polizia di Stato
La Polizia di Stato di Catania, su delega della Procura Distrettuale, ha eseguito una misura cautelare nei confronti di un 23enne italiano residente a Catania, ritenuto responsabile di atti persecutori aggravati dall’uso di strumenti telematici. L’uomo avrebbe compiuto condotte persecutorie nei confronti di una ragazza e molestie nei confronti di una sua amica.
Le accuse e il contesto
L’indagine è nata dopo la denuncia presentata dalla vittima presso il Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Catania, che ha descritto anni di gravissimo disagio e turbamento causati dal rifiuto di intraprendere una relazione sentimentale con l’indagato.
Secondo quanto emerso, la giovane era stata perseguitata con appostamenti, pedinamenti, innumerevoli messaggi da profili social anche falsi, e telefonate, finalizzate a ottenere un ultimo incontro. Persino un’amica della vittima, intervenuta per difenderla, è stata bersaglio di insulti e molestie.
Le conseguenze sulle vittime
Le condotte dell’indagato hanno generato nella ragazza un perenne stato di ansia e paura, costringendola a modificare i propri comportamenti quotidiani.
La misura cautelare
Sulla base degli indizi raccolti, pur nel rispetto della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva, il pubblico ministero ha richiesto e ottenuto il divieto di avvicinamento con controllo a distanza tramite braccialetto elettronico.

