Pubblicato il 2 Ottobre 2025
Una nuova veste per il polmone verde della città
Il Parco Gioeni ha riaperto le sue porte ai cittadini con un aspetto completamente rinnovato. Gli 80 mila metri quadrati di area verde offrono ora percorsi più accessibili, aree per il tempo libero e spazi pensati per il benessere di tutti. Dopo mesi di lavori di riqualificazione, il parco torna a essere un punto di riferimento per la comunità, con un occhio alla sostenibilità e alla modernità.
Interventi principali e nuove piantumazioni
Grazie a un finanziamento del Ministero per la Transizione Ecologica, il parco ha beneficiato di importanti interventi:
- Oltre 2000 nuovi alberi, tra cui bagolaro, carrubo, albero di Giuda, gelso, lagestroemia, albizia, melia, liquidambar, schinus e prunus.
- Arbusti e piante ornamentali, tra cui oleandri, rose, rosmarino, lantana, hibiscus, alloro, mirto, cistus, melograno e varie specie di aloe.
- Recupero della sorgente di Leucatia, utilizzata per l’irrigazione del parco e di parte della circonvallazione.
- Riqualificazione del parcheggio con pavimentazioni permeabili e restauro della rete idrica interna.
A questi interventi si aggiungono quelli realizzati lo scorso anno: area ristoro rinnovata, tre aree gioco, un percorso fitness e un moderno skate park.
Sicurezza, manutenzione e orari di apertura
Il parco sarà costantemente presidiato dal personale della Multiservizi e la manutenzione sarà continua per garantire spazi sempre fruibili e curati. L’apertura al pubblico è prevista tutti i giorni dalle 7 alle 20, mentre dal 1° novembre al 31 marzo l’orario di chiusura sarà anticipato alle 19.
Un passo verso la sostenibilità urbana
Secondo il sindaco Trantino, si è trattato di un “lavoro di rigenerazione complesso ma efficace“, volto a restituire ai cittadini uno spazio verde sicuro e accessibile. L’assessore all’Ecologia e Ambiente, Massimo Pesce, ha sottolineato che il progetto rappresenta un “passo importante per la rigenerazione urbana e la sostenibilità“, permettendo di contrastare caldo e siccità grazie al riutilizzo dell’acqua della sorgente di Leucatia.
