Pubblicato il 17 Ottobre 2025
Un ridimensionamento senza precedenti
Con il piano di dimensionamento triennale, le scuole di Catania e provincia hanno subito una riduzione drastica: tra il 2023 e il 2025 sono stati soppressi ben 19 istituti scolastici, un numero nettamente superiore rispetto a quello registrato in altre province siciliane.
Un dato particolarmente grave se si considera che Catania detiene ancora il triste primato del 25% di dispersione scolastica, una delle percentuali più alte in Italia.
La denuncia dei sindacati
La Cgil e la Flc Cgil di Catania (ex Cgil Scuola), attraverso i segretari generali Carmelo De Caudo (nella foto d’apertura) e Cettina Brunetto, hanno espresso una forte preoccupazione: “Nonostante le istituzioni locali abbiano potuto contare su importanti risorse del PNRR per migliorare strutture e metodi didattici – con aule immersive e nuove academy – nella realtà quotidiana ci troviamo ancora a fare i conti con classi sovraffollate e con gravi difficoltà logistiche per i bambini che, dopo la chiusura della loro scuola, sono costretti a lunghi spostamenti per frequentare le lezioni. Tutto questo va nella direzione opposta al diritto allo studio”.
Conseguenze su personale e cattedre
Il piano di razionalizzazione ha portato alla soppressione di 97 istituzioni scolastiche in tutta la Sicilia, con decine di dirigenti scolastici senza sede e numerosi amministrativi trasferiti.
A Catania e provincia, per l’anno scolastico 2025/2026, la situazione è ancora più allarmante: sono andate perse oltre 110 cattedre in tutti gli ordini di scuola.
In molti casi, i docenti andati in pensione non verranno sostituiti, aggravando ulteriormente la carenza di personale.
“Non possiamo far finta di nulla”
Brunetto e De Caudo sottolineano con forza: “Non possiamo ignorare ciò che sta accadendo, né nascondere le difficoltà dietro una foglia di fico. La buona scuola è la base per far crescere le nuove generazioni in un contesto civile, democratico e orientato allo sviluppo. E ciò è possibile solo garantendo un numero adeguato di insegnanti e personale scolastico”.
Un appello per il futuro
Le organizzazioni sindacali chiedono che il tema venga affrontato con urgenza dalle istituzioni, affinché la scuola pubblica a Catania non diventi vittima di tagli che compromettono il diritto all’istruzione e la coesione sociale del territorio.

