Pubblicato il 31 Dicembre 2025
Provvedimento di sospensione per motivi di sicurezza pubblica
La Polizia di Stato ha disposto la sospensione temporanea dell’attività di un centro scommesse situato nella zona di via Palermo, dopo aver accertato che il locale era diventato un punto di ritrovo abituale di soggetti pregiudicati.
I controlli del Commissariato di Librino
Il provvedimento è stato notificato al gestore dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Librino, che hanno apposto i sigilli al termine di numerosi controlli effettuati nel corso di un ampio periodo di tempo, finalizzati a verificare il rispetto delle norme in materia di pubblica sicurezza.
Presenza costante di soggetti con gravi precedenti
Nel corso degli accertamenti, i poliziotti hanno rilevato la presenza reiterata all’interno del locale di persone già note alle forze dell’ordine, con precedenti penali di particolare gravità. Tra i reati contestati figurano evasione, minacce aggravate, sequestro di persona, reati legati agli stupefacenti e delitti contro il patrimonio.
Tale presenza non è risultata occasionale, ma riscontrata in più verifiche, fino a configurare un concreto rischio per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Applicazione dell’articolo 100 del TULPS
Sulla base degli elementi raccolti e al termine dell’istruttoria svolta dalla Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale, è stata disposta la chiusura del centro scommesse per sette giorni, in applicazione dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.
La norma consente all’Autorità di Pubblica Sicurezza di sospendere temporaneamente licenze e autorizzazioni commerciali per tutelare l’ordine pubblico, la sicurezza dei cittadini e il diritto della collettività a vivere in un contesto sicuro.
Una misura a tutela delle attività regolari
Questo tipo di provvedimento rappresenta una garanzia per gli esercizi commerciali che operano nel rispetto delle regole e svolge anche una funzione deterrente nei confronti di soggetti ritenuti pericolosi. La sospensione dell’attività, infatti, priva tali individui di luoghi di aggregazione abituali, segnalando chiaramente che la loro presenza è costantemente monitorata dalle autorità competenti.

