Spuntano le chat imbarazzanti dell’inchiesta Covid, polemiche sulla gestione dell’emergenza: “C’era anche Patrizia, la milf esibizionista”

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Tre anni fa, più o meno in questo periodo, l’Italia affrontava uno dei periodi più neri della sua storia: l’inizio del lockdown per prevenire la diffusione dell’epidemia mortale del Covid-19.

Adesso, a distanza di tre anni, ci si interroga se tutto è stato fatto nel modo giusto e le attenzioni sono rivolte alla Lombardia, dove fu individuato il paziente zero e da dove si sviluppò la pandemia che si sarebbe rapidamente diffusa in tutta Italia.

Inchiesta Covid, centinaia di messaggi tra le chat

Sulla gestione della pandemia è stata aperta un’inchiesta che ha intercettato i messaggi delle chat tra i responsabili della Regione Lombardia.

Secondo quanto riportato da Repubblica Giulio Gallera, ex assessore lombardo alla Sanità, sparò a zero contro l’Ordine dei Medici di Milano: “Fanno schifo. Vogliono prendersi il governo della Regione. Non ce l’hanno fatta con la lapidazione di Formigoni e ci provano con il Coronavirus. Vergognosi sciacalli”.

Nella chat di Gallera spunta anche una certa Patrizia, che lui apostrofa così: “Ci mancava pure la milf esibizionista”, e poi l’ex assessore punta il dito contro i carabinieri che avevano chiesto i tamponi: “Se facciamo il test a loro poi dobbiamo farlo a tutti quelli che fanno servizi di pubblica utilità”.

Il farmaco per un parente

Tra le chat dei 19 indagati spuntano anche le pressioni degli industriali contro il lockdown, che evidentemente volevano tenere le fabbriche aperte. Tra le chat c’è una richiesta abbastanza insolita a Gallera da parte di Marco Bonometti, a quell’epoca presidente di Confindustria Lombardia, di un farmaco per un parente ricoverato e contagiato: “Caro Giulio, mi servirebbe avere il farmaco della Roche che so vi hanno consegnato” e l’ex assessore risponde: “Certo adesso mi attivo, verifico subito”.

I timori di Conte

Il Corriere della Sera riporta invece alcune conversazioni che riguardano membri che a quel tempo erano al Governo. Quando la chiusura dei territori i Nembro e Alzano sembrava imminente, Speranza avrebbe scritto a Brusaferro: “Conte senza una relazione strutturata non chiude i due Comuni. Pensa che se non c’è una differenza con altri Comuni ha un costo enorme senza beneficio. Lui dice che ci sono ormai molti Comuni in questa situazione. Quindi ha dubbi che serva. Mi ha chiesto una relazione compiuta”.

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Redazione Nazionale

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