Pubblicato il 9 Maggio 2024
Intelligenza Artificiale, croce e delizia di questi tempi. Questa nuova forma di tecnologia da un lato sta dando un grande aiuto in molti settori lavorativi ma, guardando l’altra faccia della medaglia, sta creando anche molte problematiche. L’Intelligenza Artificiale è arrivata in un altro settore gettonatissimo e sempre in auge, come il porno, facendo però danni notevoli.
Qualche mese fa divennero virali le foto nude di Taylor Swift, viste solo su X ben 47 milioni di volte, stessa sorte toccata alla cantante Rose Villain. Quelle immagini furono create col deepfake, quindi erano false, ma la fama delle vittime fu sufficiente per farle diventare virali in pochissimo tempo.
Proprio sul porno creato con l’Intelligenza Artificiale si starebbero concentrando le attenzioni di OpenAI, che potrebbe creare con ChatGPT un modello “responsabile” per creare contenuti sessualmente espliciti, pratica al momento vietata.
Il porno “responsabile” di ChatGPT
Recentemente è stata diffusa una prima bozza del documento Model Sec a firma di OpenAI, dove vengono spiegate le linee di comportamento dei modelli, tra i quali anche ChatGPT. L’azienda ha lasciato intendere che sta studiando per trovare il modo di rilasciare e creare materiali sessuali senza censura.
In particolare l’azienda ha parlato della possibilità di creare contenuti NSFW (“Not safe for work”, cioè “Non sicuro per il lavoro”), cioè relativi a contenuti sessuali, volgari o potenzialmente offensivi, tra i quali rientrano anche i materiali porno. In pratica una sorta di regolamentazione del porno creato con l’Intelligenza Artificiale, ma non è stato specificato ancora come possano cambiare le regole di ChatGPT e se, ad esempio, può cadere il divieto di creare testi o contenuti visivi di naturale sessuale.
I dubbi sulla privacy
Grace McGuire, portavoce di OpenAI, ha spiegato al giornale Wired che l’obiettivo è indagare sugli interessi degli sviluppatori, dei clienti, dei politici e di tutte le altre persone che interagiscono con ChatGPT. Chiaramente permane il divieto di usare le immagini di una persona reale senza il suo consenso esplicito, un divieto che però al momento non ha impedito di creare ugualmente video e foto deepfake. Restano aperti gli interrogativi e i dubbi sulla privacy delle persone e sulle modalità di creazione di contenuti pornografi definiti “responsabili”.

