Pubblicato il 15 Giugno 2024
Angelo Izzo sta scontando due ergastoli per tre omicidi che hanno fatto molto scalpore in Italia, uno in particolare, è stato un fatto di cronaca giudiziaria che ha commosso l’intero Paese: il cosiddetto ‘Massacro del Circeo‘. La sua storia criminale, però, è fatta anche di stupri, rapine, evasioni.
La condanna all’ergastolo
Angelo Izzo è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della diciannovenne Rosaria Lopez avvenuto nel 1975 e per lo stupro e tentato omicidio dell’amica di Rosaria Donatella Colasanti. Le sevizie furono allora compiute con Andrea Ghira e Gianni Guido.
Ma facciamo un passo indietro.
Gli anni della gioventù
Izzo è il primogenito di 4 figli; suo padre è un costruttore e sua madre è laureata in lettere. Insomma, viene da quella che si definisce una famiglia perbene e conduce una vita agiata in uno dei quartieri in della borghesia romana. Durante la scuola fa vela, equitazione e sci nautico ma anche arti marziali e rugby.
La passione per la politica
A soli 13 anni entra a far parte della Giovane Italia, un’associazione studentesca dell’allora Movimento Sociale Italiano. Alla fine del 1969 ne viene espulso, accusato di usare il cortile interno della sezione missina Trieste-Salario per nascondere motorini rubati. Negli anni successivi parteciperà sia ad attività eversive neonazista sia a reati di criminalità ordinaria che racconterà gli atti al giudice Salvini nel 1995: “Angelo Izzo ha raccontato di aver preso direttamente parte, insieme al suo gruppo e ad altri elementi legati alla estrema destra romana, dal 1972 al 1975 ad alcuni attentati (quali quello contro la sezione del Partito Socialista Italiano nel quartiere Trieste e quello in danno della scuola San Leone Magno (frequentata dallo stesso Izzo e da Gianni Guido), a numerosissime rapine di autofinanziamento in danno di banche, gioiellerie e uffici postali, a traffici di sostanze stupefacenti coltivati anche d’intesa con la malavita comune e a numerosi stupri di gruppo operati con la stessa tecnica (e cioè attirando in una abitazione una ragazza già conosciuta) utilizzata poi nell’autunno del 1975 per l’episodio del Circeo, cosicché tale episodio era stato in sostanza solo l’ultimo di una lunga serie conclusosi, a differenza degli altri, tragicamente”.
I reati e la carriera criminale
Izzo aveva precedenti penali già prima del massacro del Circeo: nel 1972 venne denunciato per aver minacciato con una pistola un giovane studente, nel 1973 venne arrestato per rapina insieme a Ghira, che fu condannato a 20 mesi di carcere, mentre Izzo fu prosciolto per insufficienza di prove.
Aveva inoltre violentato due ragazze minorenni, e per questo fu condannato, nel maggio 1975, a due anni e mezzo con la condizionale, ed era in libertà vigilata.
Il Massacro del Circeo
Il 29 settembre 1975 Izzo, Guido e Ghira si incontrarono di pomeriggio con Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, due ragazze (di 17 e 19 anni rispettivamente) conosciute qualche giorno. Le due furono invitate al Circeo, nella villa di Ghira, e lì furono drogate, violentate e torturate per trentacinque ore.
La povera Lopez fu portata nel bagno del primo piano della villa, dove fu picchiata e annegata nella vasca, mentre Colasanti fu quasi strangolata con una cintura e picchiata selvaggiamente. Le due, credute morte dai tre aggressori, furono nascoste nel bagagliaio dell’auto del padre di Guido, che i tre parcheggiarono in viale Pola, prima di andare a cena al ristorante.
Fu per caso, che due metronotte di passaggio, sentirono i lamenti della Colasanti che era sopravvissuta alle incredibili violenze: Izzo e Guido furono arrestati entro poche ore, mentre Ghira si rese latitante.
Il 29 luglio 1976 tutti e tre furono condannati in primo grado all’ergastolo. La condanna fu confermata anche nei successivi gradi di giudizio per Izzo e Ghira.
Le evasioni
Vari i tentativi di evasione di Izzo; Nel 1977 tentò di evadere dal carcere di Latina assieme a Guido, prendendo in ostaggio un maresciallo degli agenti di custodia, ma il tentativo fallì. Nel 1986 gli venne attribuito un tentativo di evasione dal supercarcere di Paliano. Nel 1993, approfittando di un permesso premio, si allontanò dal carcere di Alessandria e riuscì a espatriare in Francia. Venne poi catturato a Parigi a metà settembre ed estradato in Italia.
Nel dicembre 2004 ottenne la semilibertà dal carcere di Campobasso.
Il Massacro di Ferrazzano
Il 28 aprile 2005 Izzo uccise Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano, all’epoca sotto protezione a Ferrazzano (in provincia di Campobasso) e rispettivamente moglie e figlia di Giovanni Maiorano, ex affiliato (poi pentito) della Sacra corona unita, che Izzo conobbe in carcere.
Per questi delitti, Izzo fu condannato ancora ad un altro ergastolo.
Il matrimonio in carcere
Nel novembre 2009 la giornalista Donatella Papi dichiarò di voler sposare Izzo; i due si sposarono il 10 marzo 2010 nel carcere di Velletri.
Gli scritti dalla cella
Izzo ha sempre scritto, dopo il secondo arresto nel 2005, anche se ha dichiarato di aver scritto in carcere già dal 1975. Nel giugno 2005 venne resa pubblica l’esistenza di un manoscritto di Angelo Izzo, The Mob, 400 pagine suddivise in 21 capitoli tra racconti di diverse esperienze del giro di viale Pola e corso Trieste: dall’eroina alle prime esperienze omosessuali, dallo stupro alle rapine, agli omicidi. Il romanzo The Mob non è stato ancora pubblicato.

