Pubblicato il 30 Aprile 2025
Un allontanamento improvviso e misterioso
Il 29 aprile cinque suore hanno lasciato il convento di clausura di San Giacomo di Veglia, a Treviso, in circostanze ancora poco chiare. Le religiose hanno parlato di una “situazione di necessità” che le ha costrette ad abbandonare la struttura. Si ipotizza che abbiano subito pressioni psicologiche, ma al momento non ci sono conferme ufficiali.
Il commissariamento del monastero
Il 18 aprile è stato notificato il commissariamento del convento da parte dell’abate generale dell’Ordine, Mauro Giuseppe Lepore. In quell’occasione è stata rimossa l’ex badessa, Suor Aline, e al suo posto è subentrata madre Martha Driscoll, 81 anni.
La fuga e la denuncia alle autorità
Le cinque suore, dopo aver lasciato il convento, si sono recate immediatamente alla caserma dei carabinieri per segnalare la loro situazione, evitando così inutili allarmismi. In una nota hanno dichiarato:
“Siamo in stato di necessità determinato da gravi vicissitudini che saranno meglio relazionate in altra sede.”
Attualmente si trovano in un luogo sicuro e riservato, la cui posizione non è stata resa pubblica.
Due anni di tensioni e accuse interne
Il convento non è nuovo a polemiche e indagini. Già nel gennaio 2023 quattro suore avevano scritto a Papa Francesco accusando la badessa di comportamenti inappropriati. Tuttavia, due visite ispettive avevano smentito le accuse, considerate poi infondate e archiviate come “calunnie”. Le consorelle accusatrici erano state trasferite altrove, ma la tensione interna non si era placata.
Una nuova figura e l’arrivo della psicologa
Dopo il commissariamento, il lunedì di Pasquetta è giunta al convento anche una psicologa incaricata di valutare la situazione. Secondo quanto riferito dalle suore, la specialista avrebbe concluso che le religiose erano state plagiate, senza però confrontarsi con i medici curanti né effettuare una valutazione clinica formale. Pochi giorni dopo, la decisione delle suore di fuggire.

