Pubblicato il 24 Marzo 2025
A quindici anni di distanza da un’aggressione rimasta a lungo avvolta nel mistero, la Polizia di Stato ha arrestato due persone ritenute coinvolte nell’omicidio di Paolo Celani, avvenuto nel 2010. Si tratta di un uomo di 60 anni, già noto alle forze dell’ordine, e di una donna di 52 anni, appartenente a una famiglia di etnia rom stabilmente residente nel capoluogo pontino.
Il delitto del 2010: colpito in casa, morì dopo mesi di agonia
La vicenda affonda le radici nella notte dell’11 gennaio 2010, quando Paolo Celani, pregiudicato, venne raggiunto da colpi d’arma da fuoco all’interno della propria abitazione di viale Petrarca, a Latina. Trasportato d’urgenza all’ospedale, sopravvisse inizialmente all’agguato, ma le complicazioni post-operatorie ne determinarono la morte il 25 giugno dello stesso anno. I rilievi effettuati dalla Squadra Mobile all’epoca portarono al recupero di due bossoli calibro .45, ma il caso rimase irrisolto per anni.
Le rivelazioni di un collaboratore di giustizia riaprono il caso
Una svolta decisiva è giunta grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, raccolte dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, Luigia Spinelli e Giuseppe Gualtieri. Successivamente, il fascicolo è passato alla Procura di Latina, che ha affidato il procedimento ai sostituti procuratori Giuseppe Miliano e Martina Taglione.
Il movente: un orologio conteso e una vendetta pianificata
Le nuove indagini, condotte dalla Squadra Mobile tra maggio e agosto 2023, hanno ricostruito il possibile movente del delitto. La donna oggi arrestata avrebbe preteso la restituzione di un orologio di valore, consegnato dal figlio a Celani come pagamento per una piccola quantità di droga. La mancata riconsegna dell’oggetto avrebbe scatenato la sua reazione, spingendola a commissionare un’azione punitiva al presunto esecutore materiale.
L’arresto e le misure cautelari
In base agli elementi raccolti, la Procura ha richiesto una misura cautelare che è stata concessa dal GIP Mara Mattioli ed eseguita all’alba del 24 marzo 2025. La donna si trovava già detenuta per altra causa ed è stata raggiunta dall’ordinanza in carcere, mentre l’uomo è stato rintracciato e arrestato a Latina.
Si precisa che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e per entrambi gli indagati vige la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

