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Como, muore d’infarto fuori dalla farmacia: defibrillatore era scarico

Pubblicato il 30 Aprile 2025

Un malore improvviso e il tentativo di salvarlo

Francesco Ceramella, 65 anni, si era recato in farmacia a Cavallasca, nel Comasco, perché non si sentiva bene. Aveva chiesto di effettuare un elettrocardiogramma, ma poco dopo ha avuto un infarto fatale.

Il farmacista, accortosi della gravità della situazione, ha immediatamente avviato le manovre di rianimazione, mentre una collaboratrice si è precipitata a recuperare il defibrillatore presente nella piazza del paese.

Il defibrillatore era inutilizzabile

A quel punto, però, è emerso un dettaglio drammatico: il defibrillatore era scarico, inutilizzabile proprio nel momento in cui avrebbe potuto fare la differenza. Nonostante l’intervento tempestivo dell’ambulanza, per l’uomo non c’è stato nulla da fare.

Ceramella, conosciuto da tutti come Franco, era presidente del moto club “Vai piano che ho paura” ed era molto apprezzato nella comunità locale.

L’indignazione del farmacista

A denunciare pubblicamente l’accaduto è stato Vittorio Belluso, il farmacista presente al momento dell’infarto. In un post su Facebook, ha espresso tutta la sua amarezza:

“Al di là di qualsivoglia considerazione che si possa fare, io penso che lasciare in bella vista un defibrillatore nella piazza del paese, un defibrillatore risultato scarico, sia un gesto criminale ancorché stupido”, ha scritto.

Il caso ha sollevato polemiche e indignazione, e Belluso auspica che vengano avviate indagini per accertare le responsabilità. Il malfunzionamento di uno strumento salvavita potrebbe infatti configurare una grave negligenza.

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