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Roma

Concordato preventivo biennale: oggi 30 settembre scade il termine per aderire

Pubblicato il 30 Settembre 2025

Ultimo giorno utile per le partite Iva

Martedì 30 settembre segna la scadenza ufficiale per aderire al concordato preventivo biennale (Cpb), lo strumento che consente alle partite Iva di mettersi al riparo da possibili controlli fiscali. Con questo meccanismo, introdotto dal governo Meloni, i contribuenti possono pagare le imposte non sui guadagni effettivi, ma sulla base di una proposta calcolata dall’Agenzia delle entrate valida per due anni.

Secondo il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, questa misura ha già portato nelle casse dello Stato 1,6 miliardi di euro, facendo emergere dal sommerso 190mila contribuenti.

Come funziona il concordato

Il sistema definisce in anticipo il reddito imponibile e le imposte dovute per due anni consecutivi. L’importo è più elevato per chi presenta bassi livelli di affidabilità fiscale (Isa). Da quest’anno, i forfettari sono esclusi dal perimetro del concordato.

Per il biennio 2025-2026, l’adesione può essere comunicata in due modi:

  • insieme alla dichiarazione dei redditi (compreso il 730 precompilato),
  • oppure inviando il modello specifico di “concordato preventivo biennale” con il solo frontespizio dei redditi 2025.

Chi può aderire e chi resta fuori

Possono accedere al concordato i titolari di partita Iva attivi nei settori di agricoltura, manifattura, servizi, attività professionali e commercio soggetti agli Isa, purché non abbiano già aderito al primo biennio (2024-2025).

Sono escluse invece:

  • le imprese e i professionisti che hanno ricavi oltre i 5.164.569 euro,
  • i soggetti che hanno partecipato a società o associazioni professionali senza che queste ultime abbiano aderito al concordato nello stesso periodo,
  • i professionisti che hanno dichiarato redditi autonomi insieme a redditi derivanti da associazioni o società non aderenti.

Un’eccezione riguarda le ditte individuali: se hanno aderito al Cpb 2024-2025 e successivamente cedono un ramo d’azienda, non perdono automaticamente il beneficio, poiché la norma fa riferimento solo a società ed enti.

Il ravvedimento speciale

Il decreto ha introdotto anche un ravvedimento mirato per regolarizzare annualità dal 2019 al 2023. L’opzione sarà valida per chi ha aderito entro oggi al concordato 2025-2026.

Il pagamento potrà essere effettuato tra il 1° gennaio e il 15 marzo 2026, in un’unica soluzione o a rate, e riguarda anche i contribuenti che hanno conseguito redditi misti (impresa e lavoro autonomo), purché abbiano esercitato l’opzione per entrambe le categorie.

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