E’ successo in Egitto. Il giudice ha stabilito che il 21enne Mohamed Adel venga condannato a morte dopo aver accoltellato la sua compagna di università, Naira Ashraf, ma ha pure stabilito che l’esecuzione, tramite impiccagione, debba essere trasmessa in diretta televisiva.
Lo scopo, per il magistrato, è quello di dare l’esempio, ma sulla sentenza l’opinione pubblica si è divisa.
Dopo la sentenza di colpevolezza, lo stesso tribunale del Paese nordafricano ha lanciato un appello al Parlamento affinché la sua esecuzione sia trasmessa in diretta televisiva.
Lo scopo, come specificato, è di fare da deterrente a storie simili a quella della giovane Naira Ashraf.
La vittima, una 20enne, è stata uccisa mentre scendeva da un autobus fuori dall’Università di Mansoura, dove entrambi frequentavano la Facoltà di Lettere, nel nord dell’Egitto.
Il 21enne era stato fermato in flagranza di reato e arrestato mentre la ragazza era a terra in una pozza di sangue dopo che era stata sgozzata.
Il giovane è stato quindi processato e condannato a morte, ma si chiede che la sua ora diventi una pena esemplare.
La difesa, però, si sta battendo affinché non vi sia la diretta in tv e, con i legali, anche una parte dell’opinione pubblica.
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