Pubblicato il 10 Gennaio 2023
Alvaro Vitali, che ha raggiunto la popolarità con il personaggio di Pierino, è stato un’icona della commedia all’italiana tanto da aver girato oltre 50 film.
Oggi, a 72 anni, l’attore si confessa in un’intervista a cuore aperto su Repubblica e racconta la sua parabola discendente dopo aver raggiunto l’apice del successo a cavallo tra gli anni ’70 e ’80.
L’esordio di Alvaro Vitali al cinema con Federico Fellini
La prima apparizione di Alvaro Vitali sul grande schermo fu con Satyricon, film firmato dal grande maestro del cinema italiano Federico Fellini.
Senza peli sulla lingua l’attore confessa candidamente: “Non sapevo neanche chi fosse, io al cinema andavo a vedere i film con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia”.
Rivela poi alcuni aneddoti proprio sul regista: “Avevo 18 anni e guadagnavo 16mila lire a settimana. Sono poi stato reclutato per una parte in Satyricon, 70mila lire al giorno per 7 giorni di lavoro. Fellini mi chiamò anche per altre parti perché lo divertiva la mia indole popolare. Mi chiedeva se mi era piaciuto “Giulietta degli spiriti” e io mentendo rispondevo di sì. Quando mi chiedeva cosa avevo capito, rispondevo ‘un c…o dottore”, e lui rideva”.
Il vero successo lo raggiunse poi con una parte in “Amarcord”, che lo portò all’attenzione del regista Nando Cicero che in quel periodo stava preparando “L’insegnante” con Edwige Fenech.
“Mi chiamò – racconta Vitali – e dovevo interpretare un alunno siciliano che le sbavava dietro. Non poteva chiedermi di meglio, perché mi ero sempre ispirato a Lanzo Buzzanca”.
Da lì a poco sarebbe iniziata la saga di Pierino che gli avrebbe regalato fama, soldi e successo: “Cambiavo macchina e donne ogni 3 mesi, ero così famoso che non potevo entrare nei ristoranti”.
Il declino dopo il successo
Dopo aver cavalcato l’onda del successo, per Alvaro Vitali è iniziato l’oblio: “Il telefono ha smesso di squillare e non so perché. Ero popolarissimo e lo sono ancora oggi a 72 anni. Mi fermano per strada, mi chiedono selfie”.
L’attore confessa di aver passato anche un brutto periodo: “Dopo un periodo di depressione oggi arrotondo facendo spettacoli nei teatri, soprattutto a Sud. Prendo 1.200 euro di pensione ma mi hanno fregato un sacco di contributi”.

