Pubblicato il 22 Ottobre 2024
Il Consiglio d’Europa, in un rapporto contro il razzismo e l’intolleranza, ha segnalato una situazione preoccupante in Italia, dove il dibattito pubblico è sempre più incline alla xenofobia, soprattutto verso i rifugiati, i richiedenti asilo, i migranti, i cittadini italiani con origini migratorie, i rom e le persone Lgbti.
Nel mirino del Consiglio d’Europa anche la politica italiana
Il Consiglio d’Europa si è detto preoccupato che molte dichiarazioni offensive, al limite del razzismo, siano pronunciate da personaggi politici o funzionari pubblici di alto profilo, soprattutto in prossimità delle elezioni. Si tratterebbe di una sorta di banalizzazione dell’odio che porterebbe una parte della popolazione a sentirsi emarginata ed esclusa. In particolare la politica italiana è stata accusata di avere un atteggiamento ostile nei confronti dei rom, alludendo ad una frase di Salvini che nel 2018, parlando di un procedimento di espulsione di massa dei rom irregolari, dichiarò: “Ma i rom italiani purtroppo dobbiamo tenerceli a casa”.
Nel mirino sarebbero finite soprattutto le donne rom, accusate dallo stesso Salvini di usare i loro bambini e le gravidanze per evitare il carcere e continuare a delinquere. Nel 2022 un politico di Firenze pubblicò invece un video che ritraeva una donna rom, invitando i cittadini a votarlo per non vederla più.
Il dito puntato contro Vannacci
Il Consiglio d’Europa ha puntato il dito anche contro Vannacci, protagonista di diverse dichiarazioni controverse e a dir poco discutibili che hanno infiammato il dibattito politico. Vannacci, eletto nelle liste della Lega, è già stato rimosso dalla vicepresidenza del gruppo dei Patrioti per decisione del Rassemblement National a causa delle sue posizioni espresse nel libro “Il mondo al contrario” considerate razziste e fobiche. Tra le dichiarazioni più controverse ci sono quelle secondo le quali i “gay non sono persone normali” e che l’accettazione delle persone Lgbti è frutto di un complotto da parte della lobby gay internazionale.
In realtà il rapporto non nomina esplicitamente Vannacci, ma i riferimenti sono piuttosto evidenti, in quanto si parla di un “generale italiano” e di un “libro controverso”. Il rapporto ha anche fatto riferimento agli attacchi del generale contro persone italiane di colore, forse un riferimento alla querelle tra Vannacci e Paola Egonu.
“L’Italia deve combattere l’incitamento all’odio da parte di personaggi pubblici”
La Commissione del Consiglio d’Europa ha invitato l’Italia a combattere l’incitamento all’odio, ancora più grave quando parte da personaggi pubblici, e ha chiesto a Roma di istituire un organismo per l’uguaglianza. Adottare un piano efficace per combattere il razzismo e organizzare campagne di sensibilizzazione per promuovere l’uguaglianza, la diversità e il dialogo interculturale sarebbero alcune azioni che, secondo la Commissione, l’Italia dovrebbe intraprendere.
Rispetto al precedente rapporto del 2016 però l’Italia ha fatto dei passi avanti in diversi campi, come il bullismo nelle scuole, il riconoscimento delle coppie omosessuali, la fornitura di informazioni di qualità per persone transgender e l’adozione della strategia nazionale Lgbt+. Inoltre sono stati adottati sistemi per avvisare i giovani dei pericoli sull’incitamento all’odio online e sono stati fatti sforzi per combattere l’antisemitismo.
Nonostante gli sforzi permangono problemi sui quali l’Italia, secondo la Commissione, deve ancora lavorare.

