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Cercano di vendere a Corona file segreti sulla cattura di Messina Denaro: arrestati carabiniere e politico

Sono stati arrestati un carabiniere e un consigliere comunale di Mazara del Vallo

Pubblicato il 20 Luglio 2023

Sono stati arrestati un carabiniere e un consigliere comunale di Mazara del Vallo ed è stata perquisita la casa di Fabrizio Corona, che – nell’inchiesta – risulta indagato per ricettazione.

Hanno tentato di vendere al fotografo Fabrizio Corona documenti segreti sulle indagini sulla cattura di Matteo Messina Denaro: per questo, sono finiti ai domiciliari un carabiniere e un consigliere comunale di Mazara del Vallo.

I fatti: 786 file riservati copiati

Secondo quanto hanno ricostruito gli inquirenti, il carabiniere si sarebbe introdotto illegalmente nel sistema informativo dell’Arma, facendo copia di 786 file riservati relativi alle indagini sulla cattura del boss di Cosa Nostra e li avrebbe consegnati al politico. Quest’ultimo ha contattato Corona e ha cercato di vendergli i documenti segreti. Poi, su indicazione dello stesso Corona, si sarebbe rivolto a Moreno Pisto, direttore del quotidiano online Mow, proponendogli la vendita dei file. I carabinieri, nell’ambito dell’inchiesta, hanno anche perquisito la casa milanese di Fabrizio Corona, che è indagato per ricettazione.

Chi sono gli arrestati

Come riporta il Corriere della Sera, il piano era vendere file segreti sulla cattura di Matteo Messina Denaro; un progetto criminale messo in atto da un carabiniere della Compagnia di Mazara del Vallo, Luigi Pirollo e da un politico trapanese, il consigliere comunale Giorgio Randazzo, entrambi finiti ai domiciliari.

Gli inquirenti, mesi fa avevano intercettato Fabrizio Corona che, a febbraio, era venuto in possesso di una serie di chat audio tra Messina Denaro e alcune pazienti conosciute in clinica durante la chemioterapia quando, ancora ricercato, usava l’identità del geometra Andrea Bonafede. Questo fatto aveva spinto gli investigatori a controllare il suo telefono.

Corona, in una delle intercettazioni – spiega il Corriere – avrebbe fatto riferimento a uno “scoop pazzesco” di cui era in possesso un consigliere comunale.

Nel frattempo Pisto, insieme a Corona, aveva incontrato il politico che gli aveva proposto l’affare e con uno stratagemma era riuscito a copiare tutti i file messi in vendita dal consigliere.

Compresa la delicatezza del materiale, il giornalista (Moreno Pisto) si era rivolto a un collega e poi alla polizia, raccontando tutta la storia. A questo punto, l’inchiesta è arrivata a una svolta: attraverso indagini informatiche, gli inquirenti hanno capito che a rubare i documenti copiati dal direttore di Mow era stato il carabiniere che aveva lasciato tracce del suo accesso al sistema dell’Arma e inoltre che il militare era in stretto contatto con il consigliere comunale di Mazara del Vallo.