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Corte penale internazionale: l’Italia non ha rispettato gli obblighi di cooperazione nel caso Almasri

Pubblicato il 18 Ottobre 2025

La decisione della Corte

La Corte penale internazionale (Cpi) ha stabilito che l’Italia non ha adempiuto correttamente ai propri obblighi internazionali di cooperazione per non aver eseguito la richiesta di arresto e consegna del generale libico Almasri.
Secondo quanto comunicato dalla Camera preliminare I della Cpi, il nostro Paese “non ha rispettato i propri impegni di collaborazione” nei confronti della Corte, come previsto dallo Statuto di Roma.

Rinviata la decisione sul deferimento

La Corte, tuttavia, ha deciso a maggioranza di rinviare la valutazione su un eventuale deferimento dell’Italia all’Assemblea degli Stati Parte o al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Il rinvio consente al governo italiano di fornire ulteriori chiarimenti e di spiegare le motivazioni che hanno portato alla mancata esecuzione del mandato d’arresto.

Le richieste della Corte all’Italia

Nel documento ufficiale pubblicato dalla Cpi, viene specificato che l’Italia dovrà trasmettere entro il 31 ottobre tutte le informazioni sui procedimenti interni eventualmente collegati al caso Almasri e sull’impatto che tali procedure hanno avuto sulla cooperazione con la Corte penale internazionale.

La decisione rappresenta un richiamo formale a Roma e apre la strada a nuove valutazioni diplomatiche e giuridiche sul ruolo dell’Italia nelle indagini relative al generale libico.

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