Crisi idrica, le soluzioni innovative promosse da un programma europeo

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Il “White Paper”, realizzato da 16 esperti internazionali, porta la firma anche della docente Simona Consoli dell’Università di Catania
 
La sostenibilità dei sistemi alimentari è costantemente minacciata dalla scarsità di acqua, in particolare nelle regioni dell’Europa meridionale quali Spagna, Grecia, Cipro, Italia, Malta e Turchia. Aree in cui le condizioni di carenza idrica aumenteranno considerevolmente nel prossimo futuro. La salvaguardia delle risorse idriche è quindi uno dei capisaldi della gestione dell’ambiente.
Nell’ambito del programma “Finding Innovative Solutions for Water Scarcity in Southern Europe”, finanziato dalla Comunità Europea e promosso dall’European Institute of Innovation & Technology, sono state realizzate iniziative e attività mirate alla ricerca di soluzioni innovative per contrastare la scarsità idrica nelle regioni dell’Europa meridionale con l’obiettivo che nel Vecchio Continente si possa aprire la strada verso un futuro più sostenibile oltre a sviluppare capacità per gli individui e le imprese di promuovere un uso migliore di questa preziosa risorsa.
Una tematica che è stata al centro, nel 2021, dei lavori di un gruppo di 16 esperti con expertise diverse tra cui la prof.ssa Simona Consoli, ordinario di Idraulica agraria e sistemazioni idraulico-forestali del Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania. Il gruppo di ricercatori ha realizzato un “White Paper” in cui vengono inquadrate politiche, enti e strumenti di finanziamento disponibili alle aziende green-tech dell’Europa meridionale.
«Il White Paper mira a proporre soluzioni per facilitare la governance dell’acqua in Europa – spiega la prof.ssa Simona Consoli -. Il documento individua soluzioni innovative ed efficaci per favorire le maggiori disponibilità idriche in un contesto climatico di grande cambiamento, suggerisce la pianificazione e la gestione integrata delle risorse idriche nel territorio europeo e nuovi schemi di governo del territorio finalizzati all’ottimizzazione delle risorse idriche. Tra le soluzioni individuate il riuso delle acque civili e industriali, l’utilizzo di colture resistenti alle condizioni di carenza idrica potrebbero consentire, ad esempio, risparmi fino al 40% nei settori agricolo e industriale».
«Il lavoro ha portato ad una mappatura globale della situazione attuale e anche alla individuazione di raccomandazioni per sfruttare le sinergie e identificare le lacune e le opportunità esistenti nella gestione della risorsa idrica – aggiunge la docente -. Ciò ha consentito di costruire una “comunità dell’acqua” formata da esperti per condividere apertamente conoscenze, esperienze e opportunità».

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Redazione Catania

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