La bollitura
Cospargere abbondantemente le lumache appena “colte” con la semola o il pangrattato e metterle a spurgare in una piccola nassa o un cestinetto di vimini. Oppure in uno scolapasta, purché sia coperto. Lasciarle smaltire per almeno quarantottore e solo allora lavarle accuratamente sotto un getto di acqua corrente. Riempire una pentola capiente con acqua fredda a cui vanno aggiunti due cucchiaini di sale. Una volta “spurgate” versare i lumaconi puliti, portarli sul fuoco e velocemente fargli raggiungere l’ebollizione. Pelare un paio (due o tre) spicchi di aglio e aggiungerli interi appena l’acqua diventa tiepida. E qui una nota glottologica: neanche per un sardo italiofono, paio (pariga, in campidanese) corrisponde a due unità fisse. Ma ha il senso di “alcuni”, “vari” e corrisponde al latino “ad libitium“, a più di due: tre o anche quattro insomma. Tornando alle lumache, lasciarle bollire per mezz’ora e schiumarle ogni qualvolta la loro schiuma affiora in superficie.
Il sugo
Preparare a parte un sugo un po’ ristretto con un bicchiere scarso di olio d’oliva, un pesto di aglio, prezzemolo, cipolla, peperoncino e un chilo di pomodori in scatola o anche freschi. Appena le lumache son lessate scolarle bene, versarle nel sugo preparato e lasciarle cuocere piano piano per circa venti minuti. Buon appetito da Nonna Itala.
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