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Dallo scandalo calcioscommesse alla riforma del calcio, il passo necessario

Qualche settimana fa era esploso tutto con le dichiarazioni e le dirette di Fabrizio Corona, l’ex paparazzo dei Vip che ha cominciato a tutti gli effetti a “dichiarare guerra” al calcio italiano. Prima l’accusa a Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, poi quelle a Sandro Tonali del Newcastle e Nicolò Zaniolo dell’Aston Villa. Le prime due sono andate in porto, la terza invece è ancora in sospeso. Ma non è tanto l’esito che conta.

Pubblicato il 12 Novembre 2023

Nuovi nomi nello scandalo calcioscomesse portano Gravina ad aprire alla riforma del calcio italiano

Come previsto, non è ancora finita. Anzi: a giudicare dalle tempistiche e dai nomi in ballo, lo scandalo calcioscommesse è appena cominciato.

Qualche settimana fa era esploso tutto con le dichiarazioni e le dirette di Fabrizio Corona, l’ex paparazzo dei Vip che ha cominciato a tutti gli effetti a “dichiarare guerra” al calcio italiano. Prima l’accusa a Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, poi quelle a Sandro Tonali del Newcastle e Nicolò Zaniolo dell’Aston Villa. Le prime due sono andate in porto, la terza invece è ancora in sospeso. Ma non è tanto l’esito che conta.

Ciò che è rilevante è che Corona ora ha aperto un varco che ogni giorno che passa sembra diventare una voragine. Una sorta di vaso di Pandora da cui nelle ultime settimane sono usciti molteplici nomi di calciatori italiani – da Zalewski a Gatti, da Dragusin a Pellegrini, e chi più ne ha più ne metta. Per loro fortuna, però, solo indiscrezioni per ora.

Come quelle che portano alla ribalta anche l’ultimo nome in ordine di tempo: Alessandro Florenzi, difensore del Milan. Il ragazzo si è già dichiarato colpevole di aver giocato su piattaforme illegali, ma solo d’azzardo: secondo quanto rivelato alla Procura di Torino, Florenzi non avrebbe mai effettuato scommesse sullo sport da lui praticato. Gli inquirenti non hanno quindi per il momento trovato bollette calcio già fatte, ma neanche conversazione o materiali video che incriminassero il ragazzo in questo frangente.

L’ipocrisia nel calcio, uno sport fatto di scommesse

Diversamente da quello che sta avvenendo in Italia, all’estero c’è chi sta cercando di affrontare la situazione in maniera diretta. Lo fa ad esempio il “Guardian”, uno dei più importanti giornali sportivi inglesi.

Secondo il quotidiano, sospendere i giocatori dalle partite ufficiali – come appena successo a Tonali con il Newcastle – alimenterebbe solo la finzione che regna attorno a questo sport, ormai diventato letteralmente “un centro di smistamento per il traffico di denaro”. I calciatori sospesi sarebbero solo i capri espiatori di un sistema marcio.

Gli stessi Magpies si sono dichiarati sorpresi alla notizia della squalifica del loro numero 8, e inoltre hanno descritto la decisione presa dalla Football Association come “un fulmine a ciel sereno”. Niente di più finto e ipocrita secondo il Guardian, visto che poche settimane prima la stessa società calcistica inglese aveva stretto accordi con ben 3 macro compagnie di calcioscommesse, tappezzando il proprio stadio con i rispettivi cartelloni pubblicitari.

Logicamente la ludopatia dei calciatori nasce altrove, ma queste decisioni societarie sono l’ennesima testimonianza della strada che il calcio moderno sta prendendo. Sia a livello professionistico che dilettantistico purtroppo.

Inutile negarlo: c’è qualcosa che non va. Una vera e propria falla nel sistema. Urge fare qualcosa al più presto.

Figc, Gravina apre alla riforma del calcio italiano

Sul tema calcioscomesse che ha inevitabilmente sconvolto l’Italia calcistica, è intervenuto più volte lo stesso presidente della Figc, Gabriele Gravina.

Recentemente, il numero del calcio italiano ha chiarito le sue intenzioni in merito: “Ho già convocato una riforma straordinaria per l’11 marzo 2024 volta ad eliminare il cosiddetto ‘diritto d’intesa’. In questo modo le componenti federali potranno lavorare più liberamente, senza vincoli, per stringere accordi che migliorino le regole del calcio italiano”.

Seppur ancora agli inizi e poco chiaro, questo è il primo vero passo effettuato dalla Federazione Italiana per avviare una sorta di progetto di riforma del calcio nazionale. D’altronde, alla luce degli ultimi avvenimenti, progettare ed attuare ufficialmente una riforma che modifichi regole ed obblighi generali del calcio italiano pare indispensabile.