Pubblicato il 13 Giugno 2025
Il presidente della Campania attacca i limiti ai governatori e difende la possibilità di ricandidarsi
Vincenzo De Luca, alla guida della Regione Campania dal 2015, è tornato a parlare con forza del tema del terzo mandato, un argomento riemerso dopo alcune aperture da parte di Fratelli d’Italia, nonostante il recente stop imposto dalla Corte Costituzionale.
Durante gli Stati Generali della Cultura a Napoli, il governatore ha espresso forti critiche contro quella che definisce un’ipocrisia istituzionale.
De Luca: “È assurdo porre limiti solo ai governatori”
“Quando si parla del terzo mandato c’è un’ipocrisia insopportabile”, ha dichiarato De Luca, sottolineando come sia incoerente porre un vincolo ai governatori in un Paese dove deputati, senatori, ministri e persino il Presidente della Repubblica possono essere riconfermati senza limiti.
“Dire che c’è una concentrazione di potere è totalmente idiota”, ha aggiunto il presidente, rivendicando che negare la possibilità di una terza candidatura significa privare i cittadini del diritto di scegliere.
L’attacco al potere centrale: “I cittadini devono decidere il futuro del loro territorio”
Il governatore campano ha puntato il dito contro le decisioni prese a livello centrale: “Ha più titolo a decidere un pinguino che vive a Roma o un cittadino che vive a Napoli, Salerno, Caserta?”, ha domandato retoricamente.
E ha concluso: “La verità è che è tutta una manfrina, una recita piena di ipocrisia”.
“In Italia il vero potere monocratico è del Presidente della Repubblica”
Per rafforzare il suo pensiero, De Luca ha aggiunto che neppure il Papa detiene più un potere assoluto, mentre l’unico vero potere monocratico resta quello del Presidente della Repubblica, che può nominare il premier, scegliere i ministri, sciogliere le Camere, guidare il CSM ed è capo delle forze armate. “Ma nessuno – osserva – chiede le dimissioni di Mattarella”.
Il governatore guarda al futuro: “Possiamo arrivare a 20 anni”
Chiudendo con ironia, De Luca ha rilanciato: “Se ci si colloca sulla nostra linea, quella campano-napoletana, si può fare anche il terzo mandato, tranquillamente fino a 20 anni”.
E ha concluso con uno dei suoi motti: “Come dico ai miei collaboratori, siamo sulla linea Napolitano-De Mita: campiamo cent’anni, ci restano altri 25 anni davanti”.