Pubblicato il 2 Dicembre 2025
Ha trovato soluzione uno dei misteri legati al decesso di Lorenzo De Tommaso, studente universitario di 25 anni, il cui corpo è stato ritrovato nel suo appartamento di Roma lo scorso 27 novembre.
Nelle ore immediatamente successive al ritrovamento del corpo, un episodio aveva destato l’attenzione degli investigatori: un amico del giovane aveva portato con sé il telefonino della vittima, dispositivo utile agli accertamenti, riconsegnandolo solo dopo essere stato contattato dalla polizia. La sua posizione è tuttora al vaglio nell’ipotesi di una possibile appropriazione indebita, sebbene l’aspetto sia ancora oggetto di verifica.
L’esito dell’autopsia e il nulla osta ai funerali
Il corpo di De Tommaso era stato trovato dalla coinquilina nella casa di via Vigevano, a pochi passi da piazzale delle Province. L’autopsia eseguita al Policlinico Gemelli non ha rilevato elementi anomali, tanto che il magistrato ha autorizzato le esequie, che si terranno a Pulsano, in provincia di Taranto.
La famiglia: “È morto per cause naturali”
A fugare qualsiasi dubbio è stata la sorella del giovane, Giorgia De Tommaso, che ha chiarito come il fratello soffrisse di epilessia e che la morte sia dovuta a cause riconducibili alla sua patologia. La famiglia ha inoltre corretto alcune ricostruzioni circolate nei giorni successivi, spiegando che la coinquilina non ha sfondato la porta del bagno, poiché era solo socchiusa, e che il telefono «è sempre rimasto nella disponibilità dei familiari».
“Nessun giallo, nessuna ombra”
La sorella ha insistito nel sottolineare che non vi è alcun elemento che lasci pensare a scenari diversi da una morte naturale: «Non esiste alcun giallo, nessun mistero», ha ribadito, ricordando che la famiglia tornerà oggi a Pulsano «nel massimo rispetto del dolore» per accompagnare Lorenzo nell’ultimo saluto.
I tempi dell’esame autoptico
Giorgia De Tommaso ha anche spiegato che l’attesa per l’autopsia è dipesa esclusivamente dai tempi della medicina legale, che non opera nei giorni festivi, e che l’accertamento era finalizzato soltanto a chiarire il rapporto tra arresto cardiaco ed epilessia, considerata la giovane età della vittima. Quanto al telefono, ha confermato: «Non c’è stato alcun furto, nessuna denuncia, nessuna ipotesi di reato».

