Pubblicato il 11 Febbraio 2025
Il Corriere della Sera ha raccontato la storia allucinante di Alexandra, una ragazza oggi 24enne di Torino che per 14 anni ha subito le peggiori umiliazioni e punizioni corporali da parte della madre. La giovane, messa alla porta dalla madre il 20 gennaio del 2021 quando aveva 20 anni, si è decisa a denunciarla e la madre è stata condannata a due anni di carcere per maltrattamenti, con pena confermata in appello.
La drammatica storia di Alexandra
Sin dalle elementari Alexandra è stata sottoposta ad orribili punizioni corporali. Se non prendeva il massimo dei voti a scuola, la mamma la costringeva ad inginocchiarsi per ore sui ceci, sul riso e sui gusci delle noci, insultandola in tutti i modi possibili con frasi come “non vali niente”, “sei una schifezza”, “avrei fatto meglio a non metterti al mondo”.
I segni di quelle punizioni restavano per giorni, ma lei non li faceva vedere a nessuno poiché temeva che la mamma potesse finire nei guai. Crescendo le punizioni corporali sono finite, ma solo perché la madre temeva che qualcuno potesse notare i segni, ma le umiliazioni e le offese gratuite sono proseguite.
La cosa peggiore è che per Alexandra, che aveva sempre avuto quel tipo di educazione, era tutto normale. Poi, confrontandosi con i compagni di classe, ha capito che i metodi della madre erano violenti, dispotici e perfidi. Una volta in difesa della ragazzina intervenne una zia che chiese alla donna perché la picchiava, dal momento che non aveva fatto nulla. Gelida e raccapricciante la risposta della madre: “Se io ho avuto una vita difficile, perché lei deve averla facile?”.
La denuncia
Poi la svolta il 20 gennaio del 2021, quando la mamma cacciò la figlia di casa, concedendole solo di fare una telefonata per chiedere aiuto. La giovane si rivolse al suo fidanzato e un’ex insegnante, che la ospitò per un po’ a casa sua e che la convinse a denunciare. Anche durante il processo la ragazza ha spiegato che il suo intento non era mandare la mamma in galera, quanto piuttosto che la lasciasse libera di vivere la sua vita.
La madre, prima di cacciarla via, impose alla figlia addirittura di firmare un foglio in cui si impegnava a non richiedere mai il mantenimento, né a diffamarla con amici e parenti. La donna, oggi 43enne, anche durante il processo ha provato a screditare la figlia e a minimizzare le sue accuse, ma i giudici l’hanno condannata a due anni di reclusione, condanna confermata in appello.
Oggi Alexandra, dopo il diploma, si è iscritta a ingegneria gestionale, ma ha poi lasciato sia perché non faceva per lei sia perché aveva bisogno di soldi per mantenersi. Adesso fa la cameriera in un ristorante e tiene chiuso nel cassetto, nella speranza di poterlo aprire un giorno, il sogno di diventare interior designer.

