Effetto “Giulia Cecchettin”: denuncia la relazione tossica della figlia 16enne con un 21enne possessivo, coppia separata dal giudice

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Negli ultimi tempi sembra che sono in aumento le denunce contro mariti, fidanzati ed ex violenti e in molti l’hanno già definito effetto “Giulia Cecchettin”. Probabilmente molto hanno influito anche le parole di Gino Cecchettin, padre di Giulia, che ha invitato uomini e donne a interrompere un rapporto malato e dominato dall’ossessione e dalla gelosia.

Le sue parole hanno sicuramente avuto effetto su una madre, preoccupata della relazione malata della figlia 16enne con il ragazzo di 21 anni, ritenuto aggressivo e possessivo. La donna, proprio nei giorni in cui era scomparsa Giulia, ha sporto denuncia al commissariato di Marsala.

L’intervento della madre contro il volere della figlia

La madre ha agito contro la volontà della 16enne, che ha negato i comportamenti aggressivi del fidanzato, ma le sue parole sono state smentite dalle testimonianze e soprattutto dai messaggi presenti nel cellulare dell’adolescente.

I magistrati hanno dunque preso una decisione drastica quanto insolita: imporre il divieto di avvicinamento al ragazzo, divieto assoluto di contattare la 16enne con qualsiasi mezzo e braccialetto elettronico per entrambi. In sostanza i giudici hanno deciso di chiudere una relazione ritenuta pericolosa prima che fosse troppo tardi.

L’intervento “a gamba tesa” dei giudici

La vicenda è stata raccontata da Repubblica, che ha riportato le parole del procuratore di Marsala Fernando Asaro che, pur ammettendo l’intervento drastico ed estremo, ne ha sottolineato la necessità: “Una situazione molto delicata ma ci siamo assunti la grande responsabilità di entrare a gamba tesa nella vita privata di questi ragazzi”.

Benché la 16enne abbia negato tutto, il pm ha spiegato che i riscontri trovati a scuola e nel cellulare della ragazza erano consistenti. Asaro ha poi aggiunto: “Ritengo che sia ineludibile cogliere qualsiasi segnale e intervenire prima che sia troppo tardi”.

Dalle indagini è emerso che la ragazzina negli ultimi mesi era costretta a vivere isolata e doveva inviare decine di foto e video al 21enne per documentare dov’era e cosa stava facendo.

Ci sono stati anche litigi e insulti e così il sostituto procuratore Roberto Piscitello ha ritenuto che ci siano gli estremi per un’accusa di stalking, reato del quale potrebbe essere accusato anche Filippo Turetta per il suo atteggiamento ossessivo verso Giulia.

Secondo Piscitello si tratta di una forma di stalking “tanto subdola e strisciante da non essere riconosciuta nemmeno dalla persona offesa”. Tenendo conto della minore età della ragazza, per la sua tutela si è deciso di notificare la decisione del giudice ai due ragazzi il 2 dicembre scorso, che di fatto non possono più stare insieme.

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Redazione Nazionale

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