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Doccia in giardino finisce su Google Street View: 56enne di Gallipoli fa causa e chiede 80mila euro

Pubblicato il 1 Agosto 2025

La vicenda: ripreso a torso nudo mentre si lavava in giardino.

Un uomo di 56 anni residente a Gallipoli ha avviato un’azione legale contro Google, chiedendo un risarcimento di 80.000 euro. Il motivo? Sarebbe stato ripreso mentre faceva la doccia all’aperto, nel giardino della propria abitazione, con l’immagine pubblicata su Google Street View. L’uomo sostiene che, nel fotogramma incriminato, il suo volto non fosse stato oscurato, rendendolo facilmente riconoscibile.

Secondo quanto dichiarato, la pubblicazione dell’immagine ha generato episodi di derisione da parte di conoscenti e vicini, con conseguenti danni morali, imbarazzo e vergogna.

Il nodo della privacy: scattata su strada privata?

L’uomo, assistito dall’avvocato Vincenzo De Vittorio, ha affermato di aver inviato numerose segnalazioni a Google, sia alla sede italiana che a quella statunitense, oltre a rivolgersi al Garante per la privacy. Tuttavia, le immagini sarebbero rimaste visibili per un lungo periodo, nonostante l’oscuramento del volto sia stato applicato solo in seguito e in maniera parziale.

Una perizia tecnica presentata dalla difesa sostiene che la strada da cui è stata scattata la foto non fosse pubblica, ma privata, il che rimetterebbe in discussione la legittimità dello scatto da parte di un servizio come Street View.

La risposta di Google: “Era in costume, sulla pubblica via”

I legali di Google – Marco Berliri, Massimiliano Masnada, Michele Traversa, Ambra Pacitti e Giacomo Bertelli – hanno respinto ogni accusa, precisando che le immagini non sono più visibili sulla piattaforma. Hanno inoltre sostenuto che l’uomo si trovasse “fuori dal cancello di casa, su una strada pubblica” e che indossasse un semplice costume da bagno.

Secondo la difesa, il volto dell’uomo non sarebbe riconoscibile nemmeno con lo zoom, rendendo quindi infondata l’ipotesi di danno d’immagine. Hanno anche aggiunto che è poco plausibile che in una località balneare come Gallipoli, una persona venga derisa solo per essere uscita in costume da bagno.

Google ha infine precisato di non essere responsabile diretto della gestione delle immagini su Street View, limitandosi alla vendita degli spazi pubblicitari.

Scontro tra legali: toni accesi in aula

La controversia si è ulteriormente accesa per via dei toni utilizzati nei documenti processuali. L’avvocato del 56enne ha denunciato l’utilizzo di frasi offensive da parte della controparte, tra cui: “Si sarebbe autorizzati a pensare a una barzelletta” e “sciatteria processuale dimostrata da controparte”.

Ha dunque chiesto che queste espressioni vengano rimosse dagli atti ufficiali. I legali di Google, dal canto loro, hanno respinto ogni accusa e chiesto la condanna per lite temeraria.

Prossima udienza a ottobre

Il caso è ancora aperto. La prossima udienza è prevista per il 2 ottobre al Tribunale di Lecce, dove si potrebbe arrivare a una nuova proposta di risarcimento o alla prima decisione nel merito della causa.

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