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Don Pezzetti aggredito davanti all’oratorio da un giovane pugile: arrestato

Pubblicato il 18 Agosto 2025

L’attacco al sacerdote

Sabato sera a Piadena Drizzona (Cremona), Don Antonio Pezzetti è stato aggredito e colpito con schiaffi e pugni da un giovane pugile dilettante di 23 anni. L’episodio è avvenuto proprio davanti all’oratorio della parrocchia, mentre il sacerdote stava chiudendo dopo una riunione.

Il parroco, noto anche per essere stato a lungo direttore della Caritas Diocesana di Cremona, è stato soccorso da alcuni passanti che lo hanno accompagnato in ospedale. Dopo le medicazioni è stato dimesso senza gravi conseguenze.

Il 23enne, invece, ha continuato a manifestare aggressività: all’arrivo dei carabinieri, ha insultato e colpito anche loro, finendo comunque bloccato e arrestato.

La dinamica dell’aggressione

Il giovane è arrivato in monopattino e, dopo aver chiesto conferma dell’identità del sacerdote, ha iniziato a rimproverarlo per presunte offese subite in passato. La lite verbale è degenerata quando il ragazzo ha sferrato due schiaffi al parroco.
Don Pezzetti è riuscito a schivare i colpi successivi e a rifugiarsi in un chiosco vicino all’oratorio. Alcuni presenti sono intervenuti per proteggere il sacerdote e allertare le forze dell’ordine. Anche il fratello dell’aggressore ha tentato di calmarlo, senza riuscirci.

Il possibile movente

Secondo gli inquirenti, l’episodio potrebbe essere collegato a una rissa avvenuta il 27 giugno scorso fuori dallo stesso oratorio. In quell’occasione il 23enne aveva accoltellato un coetaneo e Don Pezzetti era intervenuto per soccorrere la vittima. L’ipotesi è che il giovane abbia voluto vendicarsi del sacerdote per quell’intervento.

La reazione della comunità

Sull’accaduto è intervenuta anche la sindaca di Piadena Drizzona, Federica Ferrari, che ha espresso solidarietà al parroco con una nota diffusa anche sui social:
Vicinanza a Don Antonio Pezzetti per la grave aggressione subita. I recenti episodi di violenza impongono al nostro Comune di rafforzare la collaborazione con le forze dell’ordine”.

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