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Dopo le critiche piovute sulla Nazionale, Spalletti tenta di ricostruire la squadra. Da dove ripartirà l’Italia?

Pubblicato il 20 Agosto 2024

L’eliminazione della nazionale italiana di calcio da Euro 2024 ha sollevato un’ondata di critiche da parte dell’opinione pubblica, mettendo il CT Spalletti di fronte alla sfida di ricostruire la squadra, così da permetterle di riscattarsi nei prossimi appuntamenti internazionali. Vediamo più da vicino cosa non ha funzionato e quali potrebbero essere le mosse future per rilanciare gli Azzurri.

Le critiche dei giornalisti

L’uscita prematura dell’Italia dagli Europei ha provocato un forte malcontento tra i tifosi, oltre a suscitare l’indignazione dei giornali, che sono stati particolarmente severi nei confronti della squadra, accusata di numerose carenze sia sul piano tattico che su quello tecnico.

In particolare, ad essere oggetto di critica è stata la scarsa incisività degli Azzurri, la cui performance complessiva è stata definita deludente e inadeguata, in parte anche per colpa delle scelte discutibili di Spalletti.

Non sono mancati neppure i giudizi negativi sui singoli giocatori, accusati di mostrare una preoccupante incapacità nel gestire la pressione e di essere totalmente privi di determinazione.

Tutto quello che non ha funzionato

Secondo le critiche, la performance sottotono della formazione italiana sarebbe dovuta a una serie di fattori che hanno contribuito alla sua eliminazione dal torneo, primo tra tutti la discutibilità delle tattiche adottate dal CT, che non avrebbero valorizzato le qualità dei giocatori.

C’è poi chi ritiene che il principale problema sia stato l’assenza di uno schema di gioco chiaro, che ha impedito alla squadra di esprimersi al meglio, oltre a una preparazione fisica carente, che ha limitato la capacità dell’Italia di rispondere all’attacco degli avversari.

Non meno rilevanti sarebbero stati gli errori individuali di giocatori chiave come Jorginho e Scamacca, tra i più quotati del marcatore xxl, che non sono riusciti a fornire il contributo che ci si aspettava.

Nonostante le critiche, c’è anche chi difende l’operato di Spalletti, sostenendo che la mancanza di tempo per lavorare su una squadra giovane e in fase di transizione ha reso difficile la creazione di un gruppo coeso.

Come ripartirà la squadra?

Malgrado le innumerevoli critiche, Spalletti continuerà alla guida della Nazionale almeno fino al 2026, con l’obiettivo chiaro di costruire una compagine solida. Difatti, il CT ha già delineato una strategia per la ricostruzione della squadra.

Tra i giocatori chiave che resteranno al centro del progetto di Spalletti ci sarà sicuramente Donnaruma, che nonostante tutto rimane un pilastro della squadra grazie alle sue straordinarie qualità in porta. Insieme a lui anche Calafiori e Bastoni, due giovani promesse che hanno dimostrato di avere un potenziale interessante e che saranno parte integrante della nuova Nazionale.

Tra quelli che invece andranno via per lasciare spazio alle nuove leve ci saranno quasi sicuramente il 34enne Darmian e il 32enne Jorginho. In bilico, invece, la conferma di Acerbi, sebbene la sua esperienza potrebbe essere di supporto per i più giovani.

Quella di Spalletti è una sfida complessa

La ricostruzione della Nazionale è una sfida piuttosto ardua, che richiede tempo e pazienza. A Spalletti spetta il compito di creare una nuova compagine vincente, valorizzando i giovani talenti e correggendo gli errori commessi in passato. Per farlo saranno necessarie una visione chiara e un lavoro costante, due aspetti essenziali senza i quali l’Italia non potrà tornare a competere ai massimi livelli.