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Egitto

Egitto, scoppia un altro caso Zaki: 31enne italiano condannato all’ergastolo

Pubblicato il 21 Agosto 2024

“Siamo ancora sotto choc: ci hanno comunicato che mio fratello è stato condannato all’ergastolo, con 25 anni da scontare in Egitto”, così Andrea Passeri.

E’ il fratello del 31enne pescarese Giacomo Passeri arrestato un anno fa circa in Egitto per possesso di una piccola quantità di marijuana e condannato oggi da un tribunale al Cairo.

Nei mesi scorsi la famiglia del 31enne aveva lanciato l’allarme sulle condizioni di Giacomo, il quale aveva anche iniziato uno sciopero della fame per protestare sul trattamento ricevuto e per le lungaggini processuali.

“Chiediamo allo Stato, alla politica italiana di farlo tornare in Italia, di interessarsi almeno al caso attraverso la documentazione ufficiale rilasciata dalle autorità egiziane in mio possesso. Giacomo è ingiustamente trattenuto lì, si faccia qualcosa per riportarlo al più presto a casa”, è l’appello del fratello.

Insomma, scoppia un altro caso diplomatico tra Italia ed Egitto, dopo quello di Giulio Regeni e di Patrick Zaki.

Dopo la notizia della condanna all’ergastolo, il deputato di Avs Marco Grimaldi e il segretario regionale di Sinistra Italiana Abruzzo Daniele Licheri hanno chiesto un intervento immediato del governo italiano.

Per i due esponenti politici si tratta di “una vicenda dai diritti umani negati. Abbiamo visto la vicenda Regeni, la vicenda Zaki, non ci fidavamo di chi diceva che in Egitto andava tutto bene. È stato detenuto senza traduttori, sottoposto a un interrogatorio senza avvocati. Non c’è bisogno di sapere di che cosa Luigi Giacomo Passeri sia stato accusato”.