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Emergenza sfratti: “A Catania 4000 famiglie rischiano di rimanere senza alloggio”

Pubblicato il 29 Aprile, 2024

Anno nuovo, vita nuova? Sì, ma con tanti problemi vecchi e altrettanti diritti negati. Come quello alla casa che, a Catania, rappresenta una vera e propria “emergenza sociale”. E il 2022 si preannuncia come un anno all’insegna della precarietà abitativa per migliaia di famiglie catanesi che, con la fine del blocco degli sfratti, rischiano di ritrovarsi, come si suol dire, senza un tetto sulla testa. A lanciare l’allarme è il Sunia di Catania, il sindacato degli inquilini che fa riferimento alla Cgil, che nella lotta per il diritto alla casa ha la sua mission principale: “Il 31 dicembre – ricorda la segretaria del Sunia Catania, Agata Palazzolo – si conclude l’ultima fase del blocco degli sfratti senza che sia stata predisposta alcuna misura utile a garantire alle tante famiglie che perderanno l’alloggio il passaggio da casa a casa. Temiamo – continua la sindacalista – che sul nostro territorio saranno nel corso del 2022 più di 4000 le famiglie coinvolte, famiglie che non sono state più in grado di pagare i canoni anche a causa della perdita dell’occupazione in gran parte dovuta alla pandemia”.

4000 famiglie a rischio sfratto a Catania, secondo il Sunia, che in una nota chiede alle istituzioni locali di individuare soluzioni immediate: “Siamo ancora in attesa che sia riconvocato il tavolo prefettizio per stipulare un accordo utile a scongiurare quello che si preannuncia come un’emergenza sociale senza precedenti”, incalza Palazzolo. “Abbiamo più volte lanciato l’allarme e chiesto che le istituzioni si facessero carico del gravissimo disagio abitativo di cui gli sfratti sono solo la tragica punta dell’iceberg”.

Un allarme che, però, sembra scontrarsi contro il muro di gomma del disinteresse istituzionale: “Purtroppo – commenta Palazzolo – sembra che il problema non interessi alle istituzioni, a partire dal Comune, con cui avevamo definito un accordo per destinare il 70% dei 4 milioni di euro assegnati allo stesso, per il contrasto alla povertà alimentare e abitativa per l’emergenza Covid, per contrastare gli sfratti – prosegue la segretaria provinciale del Sunia – e a agevolare il pagamento dei canoni per coloro che non erano più in grado di farlo. Ma mentre con i Servizi sociali si definivano i criteri da inserire nel bando la Giunta comunale ha dirottato tutto il finanziamento per lo sgravio della tari per i soggetti a basso reddito. Riteniamo che il Comune abbia fatto una forzatura e scelto questa opzione esclusivamente per rimpinguare le casse sottraendo queste somme sia al contributo alimentare che a quello abitativo che sarebbe stato utile a scongiurare lo sfratto per molte famiglie. Questa Organizzazione sindacale assieme alla Cgil ritiene inaccettabile questa gravissima sottovalutazione del problema sfratti – conclude Palazzolo – e preannuncia nel caso perduri questa situazione ulteriori azioni di lotta”.

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