Pubblicato il 10 Dicembre 2024
Si aggrava ulteriormente il bilancio dell’esplosione al sito Eni di Calenzano: dalle informazioni trapelate sarebbero stati trovati i cadaveri di due persone che risultavano disperse, individuati vicino la pensilina dell’area di carico. Sale così a 4 il numero delle vittime, ma ci sarebbe un’altra persona dispersa e le speranze di ritrovarla viva sono purtroppo ridotte al lumicino.
La testimonianza: “Così ho capito che stava per scoppiare tutto”
Al vaglio degli inquirenti la testimonianza chiave di un operaio che, pur essendo rimasto ferito nell’esplosione, è riuscito a mettersi in salvo poco prima del disastro. L’uomo ha raccontato che, quando si trovava nel piazzale, ha notato una sospetta fuoriuscita di un liquido vicino al cavo di alimentazione del carburante. Inizialmente pensava che si trattasse di acqua, ma l’odore inconfondibile del combustibile lo ha subito allarmato e infatti si è allontanato dalla zona per dare l’allarme, ma purtroppo non ha fatto in tempo. L’uomo se l’è cavata con una ferita al braccio, ma non sono stati così fortunati altri suoi colleghi, alcuni morti e alcuni feriti gravemente.
Le indagini con il laser-scanner
I carabinieri del nucleo investigativo di Firenze e della compagnia di Signa, con il supporto dei vigili del fuoco, stanno portando avanti le indagini con mezzi tecnologicamente avanzati, come il sofisticato laser-scanner. Questa tecnologia è in grado di eseguire rilievi tridimensionali, che potrebbero essere utili per risalire al punto dove è partita l’esplosione. Si tratta di uno snodo cruciale dell’indagine, poiché potrebbe aiutare a capire come e perché si è verificata la perdita di carburante, se sono state rispettate tutte le norme di sicurezza o se ci sono state negligenze. Una volta ottenute risposte a queste domande, sarà possibile capire anche se ci sono state delle responsabilità in quest’ennesima tragedia sul lavoro, si spera l’ultima di questo anno funesto.

