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Eurovision 2025: minacce di multe alla Tv spagnola, tensione alle stelle per i riferimenti a Gaza

Pubblicato il 17 Maggio 2025

Minacce di sanzioni alla TV spagnola: “Se citate ancora Gaza, vi multiamo”

Alta tensione dietro le quinte della finale dell’Eurovision Song Contest 2025, non per una performance o una polemica musicale, ma per una battaglia diplomatica e mediatica che coinvolge la partecipazione di Israele e la posizione della televisione pubblica spagnola RTVE.

L’UER avverte RTVE: “Violato il principio di neutralità”

Secondo quanto riportato da El País, l’Unione Europea di Radiodiffusione (UER) ha inviato un avvertimento formale alla capo delegazione spagnola, Ana María Bordas, in seguito ad alcuni commenti fatti dai presentatori di RTVE durante la seconda semifinale del concorso.

Nel corso della presentazione dell’artista israeliana Yuval Raphael, i commentatori avevano ricordato le oltre 50.000 vittime civili a Gaza, tra cui più di 15.000 bambini, facendo eco alle stime delle Nazioni Unite.

L’UER ha considerato questo intervento una violazione delle regole del concorso, secondo cui è vietato qualsiasi contenuto con connotazioni politiche, in nome del principio di neutralità assoluta.

RTVE non si piega: “Parlare di pace non è politica”

RTVE, tuttavia, non intende fare marcia indietro. In una dichiarazione ufficiale, l’emittente ha precisato che il commento era stato preventivamente approvato dalla direzione editoriale e che sarà ribadita una posizione simile anche durante la finale.

“Invocare la pace e i diritti umani non può essere considerato un attacco politico”, ha dichiarato l’emittente, esprimendo sorpresa per la reazione dell’UER.

Fonti interne a RTVE sottolineano inoltre una palese disparità di trattamento: nessuna critica, infatti, è stata rivolta al video introduttivo dell’artista israeliana Eden Golan, dove si parla della sua esperienza personale come sopravvissuta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Anche quello, secondo RTVE, sarebbe un messaggio politicamente carico.

La partecipazione di Israele divide il pubblico

La presenza di Israele all’Eurovision 2025 ha generato proteste fin dal principio. Manifestazioni, lettere aperte, petizioni e prese di posizione da parte di artisti e attivisti hanno chiesto l’esclusione del Paese, come avvenuto nel 2022 con la Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina.

Ma l’UER ha ribadito la sua linea, affermando che “l’Eurovision non è una piattaforma politica” e che le regole devono essere rispettate da tutti i partecipanti, comprese le emittenti nazionali.

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