Pubblicato il 12 Settembre 2025
Le operazioni di scavo autorizzate dalla Procura di Latina hanno rivelato la reale portata dell’interramento illecito dei rifiuti nell’area circostante l’ex Frigomarket Pacifico. L’inchiesta, coordinata dal pm Giuseppe Miliano e condotta dai Carabinieri forestali del Nipaaf, ha confermato i sospetti: i pannelli isolanti delle vecchie celle frigorifere erano stati sbriciolati e nascosti sotto pochi centimetri di terra.
Il mistero dello stagno scomparso
Le indagini si sono concentrate anche su uno stagno presente fino al 2022, scomparso dalle mappe satellitari e ricoperto di terreno. L’ipotesi era che fosse stato utilizzato come sito di smaltimento dei rifiuti. Tuttavia, lo scavo ha rivelato soltanto terra, probabilmente quella rimossa per creare le buche dove sono stati poi interrati i pannelli isolanti.
Venti tonnellate di scarti speciali
Le verifiche successive hanno portato alla luce oltre 20 tonnellate di rifiuti, quasi tutti classificabili come speciali, riempendo cinque cassoni di camion. I materiali sono stati sequestrati in attesa delle analisi dell’Arpa Lazio, che dovranno determinarne la natura precisa e l’impatto ambientale.
Un tentativo di risparmiare sui costi di bonifica
Secondo gli investigatori, la società P&D srl, assegnataria dell’area, avrebbe presentato fatture di smaltimento per cifre considerate irrisorie e non compatibili con un’operazione di bonifica completa. Un risparmio illecito che avrebbe consentito di ridurre drasticamente i costi della riqualificazione dei capannoni, nonostante l’azienda avesse già beneficiato dell’esproprio dell’area da parte del Consorzio Industriale e dei contributi statali concessi alla vecchia proprietà.