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Famiglia nel bosco, Anm Abruzzo contro il Governo: «Attacchi inaccettabili»

Pubblicato il 20 Dicembre 2025

La presa di posizione della presidente Scalera

Secondo Virginia Scalera, giudice del Tribunale di Pescara e presidente della sezione Abruzzo dell’Associazione nazionale magistrati, le recenti dichiarazioni di alcuni esponenti del Governo rappresentano un attacco sproporzionato e offensivo nei confronti della magistratura. In particolare, Scalera fa riferimento alle parole dei ministri Matteo Salvini ed Eugenia Roccella, intervenuti sulla vicenda della Famiglia nel bosco.

La presidente sottolinea come tali critiche siano state espresse senza nemmeno conoscere le motivazioni del provvedimento, che al momento non sono ancora state depositate, rendendo quindi ancora più grave il tono utilizzato.

La decisione della Corte d’Appello e le reazioni politiche

Il caso riguarda la scelta della Corte d’Appello di respingere il reclamo della famiglia, confermando l’ordinanza che ha disposto la sospensione della responsabilità genitoriale e l’allontanamento dei minori, con il loro inserimento in una casa famiglia.

Dopo questa decisione, alcune reazioni politiche hanno preso di mira direttamente i giudici, alimentando polemiche che, secondo l’Anm Abruzzo, non tengono conto del merito giuridico della vicenda.

«Una strumentalizzazione a fini referendari»

Scalera evidenzia come l’Associazione abbia la netta sensazione di una strumentalizzazione del caso, finalizzata a riaccendere l’attenzione dell’opinione pubblica in vista di un contesto referendario.

«Ogni volta – osserva – si indicano i giudici come responsabili, si parla impropriamente di sequestro di bambini, creando una narrazione distorta e pericolosa».

Il richiamo al rispetto delle istituzioni

La presidente dell’Anm Abruzzo conclude condannando fermamente gli attacchi provenienti dal Governo, ribadendo la necessità di tutelare la separazione dei poteri e di mantenere un corretto rispetto istituzionale nei confronti di chi esercita la funzione giudiziaria.

Un richiamo chiaro, dunque, a riconoscere il ruolo della magistratura e a evitare giudizi sommari su decisioni prese nell’ambito della legge e nell’interesse dei minori coinvolti.

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