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Fedez

Fedez parla della sua salute: la melena, la depressione, le emorragie

“Avevo perso la metà del sangue che avevo in corpo

Pubblicato il 7 Ottobre 2023

Aldo Cazzullo del Corriere chiede come prima domanda di un’intervista ‘fiume’ di oggi (7 ottobre) a Fedez, come sta? “Bene rispetto a prima del ricovero” risponde il rapper. Ma subito dopo, Fedez chiarisce che non è stato una cosa da poco: “Avevo perso la metà del sangue che avevo in corpo. La cosa più assurda è che quel mattino avevo un volo transoceanico. Se non mi fossi accorto di quanto stava accadendo, sarei stato male sull’oceano, su un aereo diretto a Los Angeles, e non so come sarebbe finita”.

Questo in breve quello che è successo. Fedez ha avuto un malessere improvviso. L’endoscopia a cui si è sottoposto lo ha portato a un intervento d’urgenza. Il professor Massimo Falconi, che lo ha curato all’epoca del tumore neuroendocrino del pancreas, ha escluso collegamenti con la malattia. Poi il rapper ha dovuto subire una seconda operazione e finalmente, ieri, (6 ottobre) è stato dimesso dall’ospedale Sacco-Fatebenefratelli.

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La melena

Fedez racconta ad Aldo Cazzullo: “Ero a casa, avevo messo a letto i bambini. Avevo già avuto cali di pressione, ne è arrivato uno più importante, e sono svenuto. Poi ho chiamato l’ambulanza. Ero bianchissimo, non che ora sia esattamente come Carlo Conti, ma insomma ero ancora più bianco di adesso. Ho passato la notte al pronto soccorso, e la mattina mi sono reso conto di avere la melena”. Che cos’è la melena? “Letteralmente “cagavo sangue”. E avevo l’emocromo (emoglobina ndr) a 7, anziché a 14. Così sono intervenuti d’urgenza, per fermare l’emorragia, cauterizzare, insomma fare tutto il necessario per fermare il sanguinamento delle ulcere. Ho dovuto anche fare due trasfusioni: oltre a ringraziare i medici, in particolare il dottor Marco Antonio Zappa, le infermiere e gli infermieri del Fatebenefratelli che mi hanno curato, voglio ringraziare tutte le persone donatrici di sangue”.

“Voglio fare qualcosa per l’Avis”

Fedez è consapevoe che le trasfusioni di sangue gli hanno salvato la vita e, per questo, annuncia: “Appena tornerò in forze voglio fare qualcosa per l’Avis, per invitare altri a donare sangue; personalmente senza quelle trasfusioni non sarei qui a parlare con lei”. La seconda volta in cui è stato operato ha avuto invece “un’emorragia ischemica, sempre allo stomaco”. “A causa di un tumore ho subito la resezione della testa del pancreas, del duodeno, la rimozione della cistifellea, e di un pezzo di intestino: è possibile che là dove ci sono le cuciture effettuate durante quell’intervento si siano formate delle ulcere. Ma in verità ho avuto altri problemi di salute quest’estate, tanto da aver perso molti chili negli ultimi mesi. Ha avuto disturbi legati allo stress: “Prima il fuoco di Sant’Antonio, poi gastriti da stress”.

Lo stress

Fedez racconta che “lo stress è una condizione non legata alla propria classe sociale o al denaro. Il fatto di essere ricchi non ci rende immuni da paure o stress emotivi. Nel mio caso aver avuto una diagnosi di tumore al pancreas a 33 anni è la ragione preponderante. Che poi, a pensarci bene, le malattie sono come la livella di Totò: non guardano in faccia a nessuno, e portano con sé ricadute anche sulla salute mentale che possono essere davvero importanti”. Lui dice di aver avuto molti problemi: “Li ho dovuti affrontare, li sto affrontando tuttora. Non ho pudore o vergogna a parlarne. Ho attraversato una depressione acuta e mi ha aiutato tantissimo ascoltare le esperienze altrui, cioè come altri stavano o avevano affrontato una diagnosi nefasta”.

Parla di ‘Belve’

Fedez sostiene che aveva accettato l’invito di Francesca Fagnani a Belve proprio per parlare di questo. Perché “la salute mentale è un problema che riguarda molte persone giovani, ragazzi e ragazze. Forse ascoltare la mia esperienza, proprio quella di una persona che si pensa sia felice perché possiede tutto, li avrebbe potuti aiutare a sentirsi meno soli o a dirsi: be’, allora può succedere davvero a chiunque. A me cercare un riferimento è servito moltissimo: quando ho scoperto la malattia, ho cercato chi stesse vivendo la mia stessa situazione o comunque simile alla mia”. Fedez dice a Cazzullo che quando ha scoperto il tumore al pancreas è andato su Google e ha ricevuto una sentenza di morte.

La malattia e quella telefonata con Gianluca Vialli

Poi ha parlato con Gianluca Vialli: “Entrambi dovevamo affrontare un tumore al pancreas, e io dovevo superare lo stesso intervento chirurgico che lui aveva superato. Fu la prima volta che piansi al telefono con una persona che non avevo mai visto. Fu una cosa molto forte. Vialli era una persona fantastica. Mi è stato molto vicino sia prima sia dopo l’operazione”. Torna su Belve per far sapere che la Rai non lo ha voluto perché «non ero ben accetto. E hanno fatto un comunicato che ho trovato sinceramente spiacevole. Sa perché? Perché ero in ospedale, letteralmente moribondo, e non avevo alcuna possibilità di replicare. Ho trovato la cosa anche particolarmente poco attenta sul piano umano. E poi dalla Rai avevo imparato una cosa: quando vai su un palco a parlare di politici, alla Rai non piace perché non c’è il contraddittorio. Ma anche nel mio caso non c’è stato modo di avere un contraddittorio. Dunque prendo atto che è una regola unilaterale, che applicano solo quando pare a loro”.

La malattia

Fedez spiega che non sta facendo chemioterapia. “Nel mio corpo non ci sono più cellule cancerogene, ma ovviamente non esiste medicina sicura al cento per cento. Per esempio in termini di recidive. Forse anche per questo ho avuto una depressione acuta, sfociata in attacco ipomaniacale. Ovvero: arrivi completamente a perdere la lucidità. Dunque per curarmi ho iniziato ad assumere degli psicofarmaci, che però talvolta non sono privi di effetti collaterali. Allora per curare gli effetti collaterali di un farmaco ti prescrivono un altro farmaco, e così via. Il risultato è stato che balbettavo, tremavo, non riuscivo più a pensare lucidamente. Sono arrivato a un punto in cui ho dovuto smettere tutto di botto, avendo una cosa che si chiama effetto rebound”.

Seguito da uno psichiatra e uno psicoterapeuta

Oggi è seguito da uno psichiatra e da uno psicoterapeuta. Fedez racconta che gli sono anche state prescritte delle stimolazioni transcraniche: “Sono scosse elettromagnetiche al cervello”. Poi, ritorna a parlare del ricovero: “La degenza ti permette di fare un riordino delle priorità, la malattia ti fa capire chi sono le persone veramente vicine a te, veramente importanti per te. È molto bello scoprire queste persone, e meno bello scoprire l’assenza di altre”.

E ancora: “Dietro i personaggi esistono le persone, con le proprie fragilità. Se oggi vivo una situazione di privilegio economico, persino di un certo potere, questo non significa non soffrire mentre sei in ospedale e ci sono persone che ti augurano la morte. Anzi, è molto doloroso”.

Triste per il ‘Fantamorto’

Fedez racconta di essersi rattristato quando ha saputo di essere entrato nel gioco del Fantamorto. “Quelli che avevano scommesso su di me speravano di vincere. Questo mi ha fatto male”. Poi, Fedez conclude la sua intervista con un pensiero che merita sicuramente una riflessione: “Alla fine in certe situazioni non conta l’estrazione sociale, non contano i privilegi: siamo tutti delle persone. E siccome devo trovare un senso a tutto questo, affinché non sia solo dolore, spero che le mie esperienze possano servire a costruire qualcosa di bello per gli altri, possano essere d’aiuto a chi sta affrontando o affronterà cose analoghe a quello che ho vissuto e sto vivendo”.