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Firenze

Firenze: la condanna chiesta per il “Diavolo” vampiro

Pubblicato il 29 Marzo 2023

Per il “Diavolo” dodici anni per violenza sessuale e riduzione in schiavitù. 

È la richiesta di condanna della procura generale al processo d’appello di Firenze a Matteo Valdambrini, lo studente universitario, presunto capo di una setta satanica che avrebbe abusato di adolescenti. 

Il 26enne non era presente, quando la pg Angela Pietroiusti, lo stesso magistrato che aveva coordinato le indagini della squadra mobile fiorentina prima di passare in Corte d’appello, ha chiesto la condanna.

In primo grado, nel dicembre 2021, Valdambrini era stato condannato in abbreviato a 6 anni di reclusione per cinque violenze sessuali, ma era stato assolto dalla più grave accusa di riduzione in schiavitù e da altri sei episodi di abusi sessuali contestati dalla procura. 

La parola passa al difensore Sigfrido Feynes il prossimo 24 maggio, poi i giudici entreranno in camera di consiglio per decidere.

Le indagini sono partite grazie alla denuncia di una madre, preoccupata dal comportamento dei due figli, che da qualche mese partecipavano a strani incontri nei boschi.

Valdambrini avrebbe fatto credere ai seguaci di essere Omen, il Diavolo, dotato di poteri soprannaturali.

Così li avrebbe persuasi che erano stati prescelti e in un’altra vita avevano avuto un’altra identità (Atena, Amon, Lilith) con la missione di salvare il mondo.

Firenze
Il Banti di Firenze

Gli incontri, ritiene l’accusa, avvenivano nell’ex ospedale psichiatrico Banti di Firenze, a Villa Sbertoli a Pistoia, a Villa Cicognini e all’ex cementificio di Prato.

Villa Sbertoli

Tra i riti di iniziazione, oltre agli abusi sessuali, c’era, secondo l’accusa, il morso del vampiro.

Villa Cicognini

Valdambrini pare mordesse degli adepti sulle braccia per evocare l’essenza del lupo mannaro.