Pubblicato il 6 Ottobre 2025
Il confronto acceso sul termine “genocidio”
Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati, ha abbandonato lo studio del programma “In Onda” su La7 durante la puntata andata in onda domenica sera.
Invitata per discutere del conflitto a Gaza, Albanese si è trovata a confronto con Federico Fubini del Corriere della Sera e Francesco Giubilei, esponente vicino a Fratelli d’Italia.
Fin dai primi minuti, il dibattito si è concentrato sull’uso del termine “genocidio” per definire le operazioni militari di Israele nella Striscia di Gaza — un termine che Albanese ha difeso con decisione, sostenendo che le azioni in corso rientrino in quella definizione.
Fubini ha invece espresso perplessità, sottolineando che solo un’indagine ufficiale internazionale può stabilire se si tratti giuridicamente di genocidio, invitando a non trarre conclusioni premature.
Il momento di tensione e l’uscita di scena
La discussione, già tesa, ha raggiunto il culmine durante l’intervento di Giubilei, che ha citato le parole della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto.
Secondo Segre, l’accusa di genocidio rivolta a Israele sarebbe inappropriata e fuorviante.
A quel punto, Francesca Albanese ha deciso di interrompere la sua partecipazione, alzandosi e lasciando lo studio in segno di protesta, prima che Giubilei potesse terminare il suo intervento.
L’uscita è avvenuta nel momento in cui il dibattito si era spostato proprio sulla legittimità e sul peso politico del termine “genocidio”.
La citazione di Segre sembra aver rappresentato il punto di rottura, spingendo la relatrice ONU a non proseguire il confronto televisivo.
Successivamente, il conduttore Luca Telese ha precisato in diretta che Albanese ha dovuto lasciare lo studio per un impegno precedente, cercando di stemperare la tensione.
Reazioni e polemiche sui social
La scena ha immediatamente diviso l’opinione pubblica e scatenato un acceso dibattito sui social.
Francesco Giubilei ha commentato l’episodio definendolo «una mancanza di rispetto verso la storia e la figura di Liliana Segre».
Anche Luigi Marattin ha criticato duramente la relatrice ONU, scrivendo:
«Ai tempi in cui la politica era una cosa seria, una così non l’avrebbero nemmeno fatta entrare in una sezione di partito. Oggi invece è l’icona di certa politica e di certo giornalismo».
Non sono però mancate le voci a favore di Albanese. Alcuni utenti hanno difeso la sua scelta, scrivendo che “ha fatto bene ad andarsene, esasperata dalle falsità dette in studio”.
L’episodio ha così acceso un nuovo fronte di polemica sul ruolo del linguaggio nel racconto del conflitto a Gaza e sulla libertà di espressione nelle trasmissioni televisive italiane.

