Pubblicato il 20 Ottobre 2025
L’Alt ignorato e l’inseguimento a tutta velocità
Due giovani catanesi di 22 e 25 anni sono stati arrestati dalla Polizia di Stato dopo una rocambolesca fuga tra le stradine del quartiere San Cristoforo, a Catania. I fatti si sono verificati quando una pattuglia della Squadra Volanti, impegnata in un posto di controllo in via Cristoforo Colombo, ha intimato l’alt a un’auto sospetta.
Il conducente ha inizialmente rallentato, fingendo di voler rispettare l’ordine, ma subito dopo ha accelerato bruscamente, superando gli agenti e imboccando via Grimaldi. Ne è nato un inseguimento ad alta velocità, con l’auto in fuga che ha sfrecciato per le viuzze del quartiere, mettendo in pericolo pedoni e residenti.
La corsa finisce con un tamponamento
Nonostante le manovre pericolose e azzardate, gli agenti non hanno mai perso di vista il veicolo. La fuga si è conclusa in via Ortolani, dove il conducente ha tamponato un’auto in sosta, danneggiandola e fermando inevitabilmente la corsa.
I poliziotti sono immediatamente intervenuti per verificare le condizioni dei due occupanti, poi bloccati e condotti negli uffici di Polizia. Dopo gli accertamenti di rito, entrambi sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, ferma restando la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.
Scoperta sospetta: un cellulare “Controllato a Distanza”
Durante la perquisizione del veicolo, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno rinvenuto un telefono cellulare che, appena toccato, ha attivato la fotocamera e si è riavviato autonomamente, facendo ipotizzare un controllo da remoto. Inoltre, l’utenza risultava intestata a un nominativo probabilmente fittizio, alimentando ulteriori sospetti.
Targa rubata e sequestri
Le verifiche hanno rivelato che la targa anteriore dell’auto riportava i numeri di un veicolo dello stesso modello, rubato un anno fa. Sia l’auto che il cellulare sono stati posti sotto sequestro per consentire ulteriori indagini.
Informato il Pubblico Ministero di turno, i due giovani sono stati trasferiti nelle camere di sicurezza della Questura di Catania, in attesa dell’udienza per il giudizio direttissimo.


