Pubblicato il 18 Dicembre 2025
Intervento rapido e indagini immediate
I Carabinieri della Stazione di Biancavilla hanno concluso in tempi rapidi una mirata attività investigativa che ha portato all’identificazione dell’autrice di un furto in abitazione e al recupero della refurtiva, dimostrando ancora una volta l’efficacia dell’azione di contrasto ai reati contro il patrimonio.
La denuncia della vittima
Il furto era stato denunciato la sera precedente da un 37enne residente a Paternò, che aveva segnalato la sottrazione del proprio smartphone iPhone dalla sua abitazione intorno alle 18:50. La segnalazione tempestiva ha consentito ai militari di attivarsi immediatamente.
Le immagini di videosorveglianza decisive
Grazie alla denuncia, i Carabinieri hanno analizzato con attenzione i filmati del sistema di videosorveglianza domestico, riuscendo a individuare in breve tempo una donna di 46 anni, residente a Catania.
La donna era già nota alle forze dell’ordine per precedenti contro il patrimonio e risultava sottoposta agli arresti domiciliari presso una comunità terapeutica, oltre alla misura di sicurezza della libertà vigilata.
La perquisizione e il ritrovamento dei telefoni
Raccolti gli elementi necessari, una pattuglia si è recata presso la struttura in cui la 46enne era collocata, procedendo a una perquisizione. Nonostante la donna avesse negato di essere in possesso di oggetti rubati, i militari hanno scoperto la verità:
nel bagno, nascosti all’interno del vano della centralina dell’acqua, sono stati rinvenuti due smartphone, tra cui proprio l’iPhone sottratto il giorno prima.
Il secondo telefono apparteneva a un altro ospite della comunità, che non si era ancora accorto del furto, e gli è stato immediatamente restituito.
Denuncia e restituzione della refurtiva
Sulla base degli indizi raccolti, da verificare nelle sedi competenti, la 46enne è stata denunciata per furto in abitazione ed evasione, avendo violato le restrizioni cui era sottoposta allontanandosi dalla struttura. Resta ferma la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.
Il costoso smartphone rubato è stato invece restituito al legittimo proprietario, che ha scelto di condividere il momento con la propria figlia: un gesto semplice ma significativo, pensato per trasmettere il valore della legalità, l’importanza del lavoro quotidiano dei Carabinieri e il rispetto delle regole, rafforzando la fiducia nelle Istituzioni anche nelle nuove generazioni.

