Pubblicato il 5 Ottobre 2025
Negoziati al Cairo per un cessate il fuoco
Domani, 6 ottobre, al Cairo si terranno incontri decisivi per il futuro di Gaza, con l’obiettivo di trasformare il piano di pace di Donald Trump in un cessate il fuoco concreto. A partecipare saranno l’inviato statunitense per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e il genero del presidente Usa, Jared Kushner.
Le trattative mirano a definire i dettagli del rilascio degli ostaggi e a discutere un accordo di pace duraturo, dopo che Hamas ha dichiarato la propria disponibilità a liberare i prigionieri. Una delegazione di Hamas, guidata da Khalil al-Hayya, raggiungerà il Cairo questo pomeriggio, domenica, 5 ottobre.
Trump e Netanyahu spingono per rapidità
In un’intervista, Donald Trump ha sottolineato che “siamo molto vicini” a un accordo, invitando Hamas a muoversi velocemente per evitare il rischio di un fallimento. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato di sperare che tutti gli ostaggi possano tornare a casa nei prossimi giorni. Nel frattempo, le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza sono state temporaneamente sospese.
Secondo quanto riportato da Asharq al-Awsat, le comunicazioni tra le delegazioni avverranno tramite mediatori egiziani e qatarini, nello stesso edificio dove si trovano i rappresentanti israeliani, Witkoff e Kushner. Una fonte di Hamas conferma che l’organizzazione è favorevole a raggiungere un accordo, e che i negoziati si concentreranno sulla preparazione delle condizioni necessarie per il trasferimento graduale degli ostaggi in Israele.
L’esodo di Gaza City
Secondo l’IDF, circa 900mila palestinesi su un milione hanno lasciato Gaza City per spostarsi verso il sud della Striscia, in seguito all’ordine di evacuazione dato il mese scorso. L’avanzata delle forze israeliane ha accelerato il movimento della popolazione civile.
Tuttavia, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari segnala che centinaia di migliaia di persone rimangono ancora a Gaza City e nel governatorato di Gaza Nord, evidenziando la complessità della situazione umanitaria sul terreno.

