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Giacomo Tortu squalificato per tre anni: chiuso il caso di spionaggio ai danni di Marcell Jacobs

Pubblicato il 9 Ottobre 2025

La decisione del Tribunale Federale della Fidal

Il Tribunale Federale della Fidal ha posto fine a una delle vicende più controverse dell’atletica italiana. Giacomo Tortu, ex velocista e fratello del campione olimpico Filippo Tortu, è stato squalificato per tre anni per il suo coinvolgimento nello spionaggio illegale ai danni di Marcell Jacobs.

Secondo quanto emerso dalle indagini, tra il 2020 e il 2021 Tortu avrebbe pagato un hacker con l’obiettivo di ottenere informazioni private sull’atleta bresciano, alla ricerca di presunte prove di uso di sostanze dopanti.

La sanzione e le motivazioni

Dopo un’indagine durata quasi un anno, la Fidal ha deciso per una squalifica di tre anni e una totale inibizione dalle attività sportive federali. Giacomo Tortu non potrà accedere ai campi di allenamento o di gara per tutta la durata della pena. La Procura Federale aveva richiesto addirittura la radiazione, ma il tribunale ha optato per una misura meno severa.
Nel provvedimento è stato escluso qualsiasi coinvolgimento del fratello Filippo, che si è sempre dichiarato estraneo alla vicenda.

Le accuse: spionaggio e intercettazioni illegali

L’ex atleta era stato accusato di aver incaricato l’ex poliziotto Carmine Gallo di ottenere informazioni riservate sulle analisi del sangue di Jacobs, oltre a intercettare telefonate e messaggi tra il campione olimpico e il suo staff. L’obiettivo sarebbe stato quello di verificare se i risultati sportivi fossero frutto del talento o dell’uso di sostanze vietate.

Nonostante la gravità delle accuse, le indagini non hanno mai toccato Filippo Tortu, che ha sempre mantenuto una posizione di totale estraneità ai fatti.

Le motivazioni ufficiali della squalifica

Nel dispositivo del Tribunale Federale, la squalifica è stata motivata come violazione dei principi fondamentali di lealtà, correttezza e probità sportiva, oltre che come mancato rispetto delle norme statutarie e regolamentari federali.

Il testo recita che Tortu ha agito “per eseguire o occultare un illecito, o per assicurare a sé o ad altri un vantaggio”, determinando così una grave violazione etica e disciplinare.

Le conseguenze per l’ex velocista

Con questa decisione, Giacomo Tortu non potrà ricoprire incarichi in società sportive, né partecipare ad attività federali per tutta la durata della squalifica. Si chiude così una pagina dolorosa per l’atletica italiana, che ha visto coinvolto — seppur indirettamente — uno dei cognomi più noti del movimento azzurro.

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