Adesso saranno indagini e autopsia a stabilire le vere cause della morte del campione di body building Alberto Clementi, rivenuto cadavere nel bagno della sua abitazione e, secondo alcune testimonianze, in un lago di sangue. E’ stata la compagna che ha dato subito l’allarme, ma per il 49enne non c’è stato nulla da fare.
I carabinieri del posto hanno prelevato integratori e medicinali, per appurare se c’è corrispondenza tra la morte del bodybuilder e l’uso dei farmaci, circostanza che i suoi colleghi escludono con veemenza. Ma è ancora oscura tutta la vicenda.
La tragedia si è consumata a Caorle, in Veneto, nel rione Santa Margherita. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è quella che Clementi sia stato vittima di un arresto cardiocircolatorio. Era molto conosciuto nell’ambiente del culturismo, sia per la partecipazione a gare nazionali e internazionali, sia perché gestiva la palestra in via Perugia a Caorle.
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