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Giubileo, pellegrini Lgbtq per la prima volta a San Pietro: “Sabato varcheremo la Porta Santa”

Pubblicato il 2 Settembre 2025

Un evento storico per oltre mille fedeli cattolici Lgbtq

Per la prima volta, oltre mille cattolici Lgbtq parteciperanno al pellegrinaggio giubilare a Roma, con il passaggio attraverso la Porta Santa di San Pietro, previsto nel pomeriggio di sabato 6 settembre.

Messa dedicata e presenza all’Angelus

La mattina dello stesso giorno, mentre il Papa guiderà l’udienza giubilare alle 10 in Piazza San Pietro, i pellegrini Lgbtq non saranno presenti. Alle 11, infatti, parteciperanno alla messa nella Chiesa del Gesù, celebrata dal vicepresidente della Cei, mons. Francesco Savino.
Domenica, invece, saranno in Piazza San Pietro per l’Angelus del Papa, un momento molto atteso dai fedeli.

Le parole di Beatrice Sarti

“Sabato non saremo in piazza, ma domenica ci uniremo a un gruppo di cattolici Lgbtq che ogni anno organizza il pellegrinaggio” spiega Beatrice Sarti, del consiglio della Tenda di Gionata e madre di un ragazzo omosessuale.
Sarti sottolinea l’attesa nei confronti del nuovo pontefice, Papa Prevost: “Vedremo se ci citerà tra i pellegrini. Non abbiamo ancora avuto contatti diretti con lui, ma il fatto che abbia incontrato padre James Martin, gesuita da sempre vicino alle persone omosessuali, è un buon segnale. Per ora aspettiamo con fiducia”.

Fiducia e apertura al dialogo

Secondo Sarti, che fa parte anche del gruppo ‘Famiglie in cammino’ di Bologna, l’importanza dell’iniziativa sta proprio nella possibilità di essere visibili come comunità cattolica Lgbtq: “Il pellegrinaggio è stato accolto e se ne parla. Non crediamo ci sia opposizione da parte del Papa. È un cammino di cristiani che chiedono più integrazione e accoglienza nella Chiesa, insieme ai propri figli”.

Uno sguardo al passato e al futuro

Riflettendo sul pontificato di papa Francesco, Sarti riconosce “passi significativi soprattutto sul piano pastorale”, ma aggiunge che “dal punto di vista del Catechismo restano ancora posizioni anacronistiche”.
Per lei, una Chiesa moderna non può ignorare i progressi della scienza: “L’orientamento sessuale e l’identità di genere sono parte naturale dell’essere umano. Prima o poi la Chiesa dovrà rivedere i suoi testi e accogliere questo dato. Teologi di grande valore stanno lavorando su questi temi: è tempo che la Chiesa faccia un passo avanti”.

Un pellegrinaggio di speranza

Il pellegrinaggio, conclude Sarti, non ha la pretesa di rivoluzionare la dottrina “dall’oggi al domani”, ma chiede riconoscimento e dignità: “I nostri figli sono uguali a tutti gli altri, ed è questo che vogliamo testimoniare a San Pietro”.

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